mercoledì 29 aprile 2009

Tumore benigno IL FIBROMA DELL'UTERO

E' un tumore benigno, che trae origine dalle fibrocellule muscolari lisce dell'utero. Insorge quasi esclusivamente nell'età feconda, prevalentemente tra i 35 e i 50 anni, e più spesso nelle donne che non hanno partorito.

Esso inizia sotto forma di piccoli noduli, che si ingrandiscono molto lentamente: questi si trovano quasi sempre nel corpo dell'utero (nel 95 % dei casi), molto più raramente solo nel collo o nell'istmo. 

Rispetto poi alla parete dell'utero, essi possono essere disposti in vario modo: se hanno sede nello spessore della muscolatura, si parla di fibromi interstiziali o intramurali (è questo il caso più frequente); se sono posti al disotto della mucosa, si hanno i fibromi sottomucosi; se, infine, si trovano al disotto del peritoneo (che ricopre la superficie esterna dell'utero), si hanno i. fibromi sottosierosi. 

Sia i fibromi sottosierosi, sia quelli sottomucosi possono, dopo un certo tempo, sporgere sempre più verso la superficie esterna dell'utero nel primo caso, o verso la cavità nel secondo, e rimanere uniti all'organo solo per mezzo di un sottile peduncolo: si parlerà allora di fibromi peduncolati.

COCCIGODINIA - dolore della regione coccigea

COCCIGODINIA: Con questo termine si indica il dolore della regione coccigea, cioè del cosiddetto « codino ». Il coccige, costituito di tre rudimentali vertebre, si piega verso l'avanti contro il retto, è relativamente mobile e dà inserzione a legamenti e a muscoli che formano il piano perineale (fondo della cavità addominale).

Anche di questo molesto disturbo bisogna ricercare la causa in danni circolatori o infiammatori locali (il più delle volte emorroidi, procuri, fistole anali occulte) e non insistere nel giustificare l'insistente fastidio in danni intrinsechi dell'osso, fino a desiderare di farselo asportare come se fosse un'appendice non solo inutile, ma pericolosa.

SACRALGIA Dolore alla regione sacrale

SACRALGIA: Con il nome di sacralgia si indica il dolore riferito alla regione sacrale, quella cioè che costituisce la faccia posteriore del bacino, fra i glutei. Spesso fa parte del quadro della lombalgia, che si chiamerà alluna « lumbo3acralgia », in quanto non solo la muscolatura paravertebrale è interessata, ma anche la sua inserzione sul sacro. In questo caso non costituisce un quadro clinico particolare, ma segue le sorti della lombalgia.

Quando è proprio solo una sacralgia, l'origine è quasi sempre da ricercare in disturbi circolatori. L comune costatazione che il dolore mestruale è frequentemente sacrale, così come lo può essere il dolore determinato da lesioni dell'ultimo tratto dell'intestino (emorroidi, fistole anali, proctìti o infiammazioni dell'intestino retto ecc.).

Il dolore sacrale gravativo persistente che si ripresenta dopo affaticamento va quindi messo in relazione prima con eventuali danni ginecologici o intestinali e, solo dopo aver esclusi quelli, dovrà essere considerato come intrinseco dello scheletro e della muscolatura o delle radici spinali.

VOLVOLO INTESTINALE: rotazione di un'ansa intestinale

VOLVOLO INTESTINALE: rotazione di un'ansa intestinale sul suo peritoneo in corrispondenza della radice di quest'ultimo, con chiusura dell'alvo alle feci e ai gas e gravi disturbi circolatori.

VIZI CARDIACI: malattie cardiache congenite o acquisite

VIZI CARDIACI: malattie cardiache congenite o acquisite: le prime dovute a difetti di formazione del cuore o dei grossi vasi; le seconde dovute a lesione delle valvole cardiache per malattie che ne abbiano leso l'integrità (la più frequente è il reumatismo).

VITAMINE: sostanze organiche

VITAMINE: sostanze organiche, che l'organismo non può produrre da sé, indispensabili all'accrescimento e alla vita, la carenza di ognuna delle quali provoca caratteristici e ben distinti disturbi, a volte di estrema gravità.

VIRUS: elementi di dimensioni ridottissime

VIRUS: elementi di dimensioni ridottissime, al limite tra il mondo vivente e quello non vivente, incapaci di vita autonoma; essi sono formati da un involucro di proteine costituito da tante unità (capsòmeri) con all'interno un acido nucleico: ci sono virus che contengono ARN e altri, invece, ADN.

VACCINAZIONE: introduzione nell'organismo di batteri, virus

VACCINAZIONE: introduzione nell'organismo di batteri, virus (morti o vivi) oppure tossine opportunamente trattati, onde indurre la formazione di anticorpi specifici, che preserveranno l'individuo dalle corrispondenti malattie.

VACCINO: prodotto contenente un antigene, quindi, una volta introdotto, atto a far produrre all'organismo anticorpi, conferendogli una « immunità attiva ».

VACCINOPROFILASSI: prevenzione di una malattia infettiva attuata mediante vaccinazione.

UVEITI: malattie infiammatorie a carico dell'uvea

UVEITI: malattie infiammatorie a carico dell'uvea. Quest'ultima rappresenta la membrana intermedia del globo oculare ed è costituita da una porzione posteriore, la coroide, (la una porzione intermedia, il corpo ciliare, e da una anteriore, l'iride.

TRONI BOELASTOGRAFìA: tecnica di laboratorio

TRONI BOELASTOGRAFìA: tecnica di laboratorio che consente lo studio di alcuni processi della coagulazione, come il tempo di coagulazione, le modalità di formazione, l'elasticità e il tempo di rottura del coagulo.

TRAUMATOLOGIA: specialità chirurgica

TRAUMATOLOGIA: specialità chirurgica che studia, previene e cura le lesioni traumatiche (per traumatologia in senso stretto si intende solitamente la traumatologia degli organi di movimento).

TOSSE: è forse il sintomo più costante nelle malattie respiratorie

TOSSE: è forse il sintomo più costante nelle malattie respiratorie. La tosse può essere: secca, quando non è accompagnata da espettorazione; umida (detta anche grassa), quando invece è accompagnata da espettorazione: convulsiva, quando è costituita di una scarica di violenti colpi ravvicinati e seguiti da una rapida e rumorosa ispirazione (tipica della pertosse); abbaiante (cosiddetta perché ricorda un po' l'abbaiare di un cane) tipica di tutti gli attacchi di laringite acuta; emetizzante, accompagnata cioè da conati di vomito ecc.

TONI CARDIACI: rumori fisiologici caratteristici della rivoluzione cardiaca

TONI CARDIACI: rumori fisiologici caratteristici della rivoluzione cardiaca. Sono due: il « primo tono », dovuto alla contrazione delle pareti ventricolari e alla chiusura delle valvole atrio-ventricolari all'inizio della sistole; il « secondo tono », dovuto alla chiusura delle valvole semilunari aortiche e polmonari all'inizio della diastole.

TESSUTO

TESSUTO: è, un insieme di cellule simili per forma, funzione e derivazione. (La cellula è il più piccolo aggregato di materia vivente capace di autonomia.)
Nonostante la definizione di tessuto data, e valida come concetto generale, tessuti diversi per struttura e per funzione possono derivare da uno stesso foglietto embrionale mentre tessuti a struttura e a funzione molto simili possono derivare da foglietti germinativi differenti.

TERMOREGOLAZIONE

TERMOREGOLAZIONE: complesso di meccanismi del corpo che agiscono mantenendo la temperatura corporea a un livello costante (37°C), nonostante le variazioni esterne.

SVILUPPO EMBRIONALE

SVILUPPO EMBRIONALE: la cellula uovo fecondata, moltiplicandosi molto attivamente per mitosi, dà origine, nel primitivo embrione, ai cosiddetti tre foglietti germinativi primari, che, dall'esterno verso l'interno, rispettivamente sono: l'ectodèrma, il mesodèrma e l'endodèrma.

SUPERIMPREGNAZIONE

SUPERIMPREGNAZIONE: meccanismo molto raro che può dare origine a una gravidanza biovulare: le due uova vengono fecondate in seguito a due diversi rapporti sessuali avvenuti a distanza molto breve di tempo l'uno dall'altro, nel medesimo ciclo mestruale.

SUONO TIMPANICO

SUONO TIMPANICO: suono che si ottiene percuotendo su un organo che contenga soltanto aria (per esempio lo stomaco o l'intestino o anche il torace, quando in esso esistano cavità ripiene di aria come le caverne polmonari).

STROZZAMENTO ERNIARIO

STROZZAMENTO ERNIARIO: brusca costrizione, per opera di un cingolo strozzante, del viscere contenuto nell'ernia in modo da arrestare la circolazione sanguigna e provocare, se non si interviene chirurgicamente, necrosi e peritonite.

SORDOMUTISMO: particolare condizione per cui un bambino nato sordo

SORDOMUTISMO: particolare condizione per cui un bambino nato sordo, o divenuto sordo nei primissimi anni di vita, non impara a parlare, benché da un punto di vista anatomico e funzionale i suoi organi fonatori siano normali. Il bambino, cioè, affetto da sordomutismo, non impara a parlare perché non ode il linguaggio di chi lo circonda e quindi non lo riproduce. Il sordomutismo è perciò una malattia dell'orecchio, che viene curata insegnando a chi ne è affetto, la lettura labiale e utilizzando il residuo delle capacità uditive.

SIRINCOMIELIA: malattia neurologica

SIRINCOMIELIA: malattia neurologica caratterizzata dalla formazione di una cavità abnorme nella parte centrale del midollo spinale, di origine ancora sconosciuta; essa provoca la perdita della sensibilità termica e dolorifica.

SIMPATICOLITICI: detti anche adrenolitici

SIMPATICOLITICI: detti anche adrenolitici. Sono farmachi che hanno la proprietà di bloccare gli effetti della stimolazione delle fibre nervose simpatiche e quelli delle sostanze ad azione similare, con un meccanismo che sembra consistere nell'impedire all'adrenalina di penetrare nelle cellule degli organi stimolati attraverso una reazione chimica irreversibile.

SIERO-PROFILASSI

SIERO-PROFILASSI: metodo di prevenzione delle malattie infettive basato sull'introduzione di un siero ricco di anticorpi specifici contro il germe o la tossina temuti. Una tale introduzione può essere impiegata anche a scopi terapeutici (sieroterapia).

lunedì 27 aprile 2009

FLUTTER ATRIALE

FLUTTER ATRIALE: turba del ritmo cardiaco in cui il ritmo sinusale è sostituito (la un ritmo atriale a frequenza elevata, ma regolare, a differenza della fibrillazione atriale, dove il ritmo atriale è molto più elevato e irregolare. Degli stimoli che si dipartono dall'atrio, quelli che arrivano ai ventricoli hanno una successione regolare nel flutter, mentre hanno una successione del tutto irregolare e disordinata nella fibrillazione atriale.

FISTOLA

FISTOLA: tragitto congenito o acquisito in seguito a processi patologici che mette in comunicazione con la superficie cutanea o mucosa un organo situato in profondità oppure due organi vicini fra loro; solitamente dà passaggio a un secreto e non ha alcuna tendenza a guarire.

FLEBOCLISI

FLEBOCLISI: introduzione di forti quantità di liquido direttamente in vena. Può essere fisiologica, se contiene soluzione fisiologica; glucosata, se contiene una soluzione a varia concentrazione di glucosio. Può contenere inoltre numerosi altri medicamenti, secondo i casi.

FIMOSI: malformazione del pene

FIMOSI: malformazione del pene, caratterizzata da un'abnorme ristrettezza dell'orifizio del prepuzio, per cui il glande non può passarvi e quindi non può venire scoperto soprattutto al momento dell'erezione. Un certo grado di fimòsi è frequente nel bambino; se essa non scompare dopo la pubertà, deve essere corretta chirurgicamente per evitare le complicazioni che possono derivarne.

FETICISMO: forma di perversione sessuale

FETICISMO: forma di perversione sessuale per cui l'attrazione sessuale è rivolta a oggetti appartenenti alla persona amata, i quali sono venerati in forma esclusiva e come elementi magici di piacere, per cui l'oggetto sostituisce la persona. Talvolta, invece degli oggetti, possono essere idolatrate parti isolate della persona: le mani, la voce, un dito ecc. E' più diffuso nell'uomo che nella donna.

EXTRASISTOLE: contrazione cardiaca dovuta a uno stimolo abnorme

EXTRASISTOLE: contrazione cardiaca dovuta a uno stimolo abnorme, prematuro ed eterotopo (cioè proveniente da una sede diversa) rispetto al centro del ritmo cardiaco normale (nodo seno-atriale).

ESIBIZIONISMO: forma di perversione

ESIBIZIONISMO: forma di perversione frequente nell'uomo e rarissima nella donna, per la quale un individuo prova gusto nel mostrare i propri genitali e nel constatare la sorpresa e la reazione di spavento o di schifo che provano gli altri nel vedere le sue nudità; il godimento è tale da portarlo all'orgasmo, che è sempre avulso da ogni autentica relazione sessuale, anche se la « vittima » corrisponde in maniera genitale al richiamo.

ESCORIAZIONI: lesioni di lieve entità

ESCORIAZIONI: lesioni di lieve entità che si verificano quando lo strumento traumatizzante, venendo a contatto con la superficie corporea, agisce pressoché parallelamente al piano della cute in quel punto, asportandone lo strato superficiale.

ENCEFALITI: malattie dell'encefalo di natura infiammatoria

ENCEFALITI: malattie dell'encefalo di natura infiammatoria provocate dai più diversi microrganismi patògeni: batteri, virus, rickettsie, spirochète, micèti, protozoi. Se il processo infiammatorio interessa prevalentemente o esclusivamente la sostanza bianca, quella cioè costituita da fibre nervose mieliniche, si parla di leucoencefalite; se interessa invece la sostanza grigia, costituita essenzialmente da cellule nervose, si parla di polioencefalite; se interessa invece contemporaneamente e in misura uguale la sostanza bianca e la sostanza grigia insieme, si parla di pan-encefalite. I sintomi quasi sempre presenti sono la febbre, i disturbi psichici e le convulsioni epilettiche.

ERNIA EDROCALE

EDROCALE: ernia che si manifesta quando l'introflessione del peritoneo, compresa tra la faccia anteriore del retto e la faccia posteriore della vescica, nell'uomo, e dell'utero, nella donna, accompagna il retto nel suo dislocamento verso il basso nel corso di un prolasso rettale.

ECCIPIENTI: sostanze aggiuntive dei farmaci

ECCIPIENTI: sostanze aggiuntive dei farmaci, per dare a questi volume e forma, che possono anche noti essere completamente inerti dal punto di vista curativo, ma concorrere ad aiutare l'azione del principio attivo del farmaco, facilitandone o meno l'assorbimento e la diffusione da parte dell'organismo.

DIABETE

DIABETE (dal greco diabàino = butto fuori): termine generico col quale vengono definite sindromi cliniche del tutto diverse l'una dall'altra che, nelle loro forme conclamate, hanno come sintomi comuni la polidipsia e la poliuria. Nel diabete mellito si ha un'alterazione del metabolismo dei carboidrati dovuta nella grande maggioranza dei casi a una produzione d'insulina, da parte delle isole del pancreas, inadeguata alle necessità metaboliche dell'organismo: si ha quindi iperglicemia e glicosuria. Il più delle volte al disturbo metabolico dei carboidrati si associa quello a carico delle proteine e dei grassi. Nel diabete insipido si ha emissione abbondante (permanente o transitoria) d'urina dovuta a deficienza di ormone antidiuretico. Nel diabete bronzino, alle condizioni patologiche del diabete mellito si associa la cirrosi epatica. Nel diabete renale c'è glicosuria dovuta all'abbassamento della soglia renale di eliminazione del glucosio.

DETERSIVI SINTETICI: disinfettanti organici

DETERSIVI SINTETICI: disinfettanti organici. Fanno parte delle sostanze tensioattive, iiducenti cioè la tensione di superficie dei liquidi di soluzione. Sono dotati di elevato potere battericida (uccidono i germi) e batteriostatico (sopprimono la facoltà di riproduzione dei germi senza distruggerli). Sono largamente adoperati nella disinfezione della cute, delle stoviglie e dei pavimenti.

DERMOABRASIONE: metodo di rinnovamento della cute

DERMOABRASIONE: metodo di rinnovamento della cute, deturpata da foruncoli e da cicatrici acneiche, usato esclusivamente dal dermatologo. Si tratta di abrasioni della pelle eseguite con piccole frese di metallo rotanti che asportano l'epidermide e il derma superficiale; tale trattamento viene eseguito in anestesia e dà ottimi risultati.

DEMENZA TRAUMATICA: stato di decadimento psichico irreversibile

DEMENZA TRAUMATICA: stato di decadimento psichico irreversibile conseguente a uno o più traumi cranici, in cui i sintomi principali sono rappresentati dall'indebolimento della memoria (tale difetto riguarda i fatti recenti) e della capacità di concentrazione, dalla mancanza d'interessi e di iniziativa, dalla diminuzione o perdita delle capacità di critica, di giudizio e di controllo (i pazienti non riescono a prevedere le conseguenze dei loro atti, appaiono privi di inibizioni e facili agli atti impulsivi).

CURARO: miscuglio di alcaloidi

CURARO: miscuglio di alcaloidi che vengono estratti da piante del genere Strychnos e Chondodendron e di cui il più potente e, al tempo stesso più noto, è la d-tubocurarìna che viene impiegata come rilassante muscolare in anestesia, come anticonvulsivante e nella shockterapia. La sua azione principale è quella di paralizzare le placche motrici dei muscoli scheletrici, azione che si manifesta solo in seguito alla somministrazione parenterale del farmaco, che non viene invece assorbito dalla cute integra ed è inattivo anche per via orale.

CUORE POLMONARE: affezione interessante sia il cuore sia i polmoni

CUORE POLMONARE: affezione interessante sia il cuore sia i polmoni. Gli organi che per primi si ammalano sono i polmoni e il cuore cede solo in un secondo tempo, quando non riesce più a reggere allo sforzo al quale la malattia polmonare lo sottopone. Si distinguono un cuore polmonare acuto e un cuore polmonare cronico.

Il cuore polmonare acuto di solito è provocato da un embolo in uno dei grossi rami dell'arteria polmonare: una buona parte del sangue venoso proveniente dal cuore destro, non potendo affluire ai polmoni, si accumula sia a livello della circolazione polmonare sia a livello della grande circolazione, obbligando a uno sforzo imponente il ventricolo destro, mentre al ventricolo sinistro arriva poco sangue; ciò determina collasso circolatorio, dolore al cuore e pallore oltre ad anossia a livello di tutti i tessuti periferici.

CRISI TIROIDEE

CRISI TIROIDEE (thyroid storms): acutizzazioni improvvise e•violente dei sintomi ipertiroidei. Sopravvengono in caso di asportazione di una parte della tiroide iperfunzionante, oppure in occasione di uno « stress » di notevole entità (emozione, malattie infettive ecc.) cui l'ipertiroideo venga sottoposto.

CONDROMA: tumore osseo benigno

CONDROMA: tumore osseo benigno, chiamato altrimenti encondròma, che si localizza specialmente nelle ossa lunghe delle mani e dei piedi, dove è svelato spesso da fratture patologiche. Tali tumori possono venire confusi con cisti, ma si differenziano da queste per il contenuto che, nei condròmi, sembra mollica di pane.

COMMOZIONE CEREBRALE - trauma cranico

COMMOZIONE CEREBRALE: quadro clinico che si manifesta immediatamente dopo un trauma cranico, caratterizzato fondamentalmente dalla perdita della coscienza, che può durare da pochi secondi a qualche ora e che è dovuta a un disturbo cerebrale funzionale ».

COFOCHIRURGIA: chirurgia della sordità

COFOCHIRURGIA: chirurgia della sordità; essa comprende interventi molto delicati che hanno il compito di ristabilire la funzione uditiva persa o ridotta e che vengono effettuati con l'aiuto di speciali microscopi, detti « otomicroscopi. Tra questi interventi, due dei principali vengono compiuti allo scopo di correggere due precisi stati morbosi: la timpanoplastica che, come dice il nome, è un intervento di ricostruzione della membrana timpanica che viene effettuato nelle otiti croniche e la chirurgia dell'otoscleròsi (chirurgia della staffa), che mira a ristabilire i movimenti della staffa sui quali è imperniata la trasmissione delle onde acustiche dall'orecchio esterno e medio a quello interno, movimenti che, per il processo otosclerotico, sono bloccati in seguito all'anchilòsi della staffa stessa.

CISTOSCOPIA: esame strumentale della vescica

CISTOSCOPIA: esame strumentale della vescica che si pratica facendo passare attraverso l'urètra uno speciale strumento, detto cistoscopie, il quale è dotato a un'estremità di un dispositivo che consente la visualizzazione delle pareti interne della vescica, distese da una soluzione fisiologica precedentemente introdotta. L'esame cistoscopico rappresenta una tappa necessaria per eseguire il cateterismo degli uretéri, grazie al quale si può arrivare a conoscere quale dei due reni è effettivamente malato, in caso, per esempio, di tubercolosi renale.

CILINDRURIA: presenza nelle urine patologiche di formazioni cilindriche

CILINDRURIA: presenza nelle urine patologiche di formazioni cilindriche (cilindri urinari) costituite da albumina coagulata nelle parti più basse del nefrone (tubulo distale, tubuli collettori). Accanto ai cilindri costituti da sola albumina (cilindri ialini) se ne possono formare altri costituiti da detriti cellulari o granuli di varia natura (cilindri granulosi); talora si trovano, in particolari malattie, cilindri amiloidei, cilindri emoglobinici, cilindri epiteliali e cilindri cerei. Si tratta di formazioni di significato patologico.

CIANOSI: colorazione azzurrastra visibile della cute delle mucose

CIANOSI: colorazione azzurrastra visibile della cute delle mucose dovuta a un contenuto eccessivo nel sangue di emoglobina non ossigenata; è un sintomo tipico di numerose affezioni cardiache e respiratorie.

CHERATOPLASTICA: intervento chirurgico di trapianto della cornea

CHERATOPLASTICA: intervento chirurgico di trapianto della cornea, che si effettua quando per una ragione qualsiasi si sia determinato un appannamento della cornea stessa, tale per cui non sia più possibile una visione nitida. Esso consiste nell'asportazione parziale o a tutto spessore della cornea alterata e nella sostituzione della parte asportata con una cornea trasparente. La cheratoplastica può essere perforante o non perforante secondo che la cornea venga asportata a tutto spessore o solo parzialmente.

domenica 26 aprile 2009

CEFALEA: detta comunemente «mal di testa »

CEFALEA: detta comunemente «mal di testa », è uno dei disturbi più comuni: lieve e passeggera in alcuni casi, violenta e persistente in altri, deve essere considerata un campanello di allarme se si presenta con notevole frequenza. Molto spesso non è che uno dei sintomi, talvolta di secondaria importanza, di un gran numero di malattie, ma parecchie volte essa si presenta come l'unico sintomo o per lo meno come il sintomo di maggior rilievo. Le cefalee possono essere causate da tutte le malattie che danno ipertensione endocranica (tumori endocranici, meningiti ecc.), da sinusiti, mastoiditi, traumi cranici, sindrome premestruale, affaticamento della vista, artrosi cervicale ecc.

CATETERISMO TUBARICO CON GAS TERMALI

CATETERISMO TUBARICO CON GAS TERMALI: metodo impiegato per effettuare l'insufflazione tubo-timpanica nella sordità rinògena da occlusione della tromba di Eustachio. Esso si esegue con l'impiego di un catetere metallico, che si introduce in una narice, si fa scorrere sul pavimento della cavità nasale fino al rinofaringe e si fa quindi ruotare di 45°: in questo modo la sonda si affaccia all'ostia faringeo della tromba. Si può quindi insufflare il gas, il cui passaggio della tromba può essere controllato dallo specialista.

CANAPE INDIANA: pianta originaria dell'Asia centrale

CANAPE INDIANA: pianta originaria dell'Asia centrale, ma che viene facilmente coltivata in molti Paesi, la cui droga è ricavata dai fiori della pianta femminile e prende nomi diversi secondo il Paese e il modo di preparazione (haschisch in Oriente e in Africa, marijuana in America ecc.); il suo principio attivo è una fenolaldeide, detta cannabinolo.

BLENORRAGIA: malattia venerea infettiva

BLENORRAGIA: malattia venerea infettiva prodotta dal gonococco di Neisser che, nella quasi totalità dei casi, si contrae per contagio sessuale e si manifesta con un'infiammazione acuta purulenta, localizzata alla mucosa uretrale maschile o femminile.

BIOMETRIA UMANA

BIOMETRIA UMANA: scienza che ha per oggetto lo studio, con l'ausilio dell'analisi matematica e della statistica, delle caratteristiche misurabili di gruppi di individui e dei problemi relativi. Più precisamente, essa rappresenta quell'insieme di procedimenti che utilizzano un certo numero di misurazioni del corpo umano per tentare di dare una risposta ad alcune questioni pratiche, come la determinazione dei tipi costituzionali, il controllo delle nascite, la determinazione delle attitudini al servizio militare oppure alla pratica di alcune attività agonistiche ecc.

Farmaci BALSAMICI

BALSAMICI: farmaci che applicati esternamente o introdotti nell'organismo per via interna, vengono assorbiti e poi eliminati, oltre che per via renale, anche attraverso l'albero respiratorio su cui esplicano un'azione balsamica consistente in una facilitazione dell'espettorazione, in una diminuzione della secrezione bronchiale e della tosse e anche in un certo effetto antisettico.

AUTOPSIA

AUTOPSIA: complesso di operazioni che il perito settore deve compiere per stabilire, in base allo stato degli organi e dei tessuti di un cadavere, le cause di morte. Essa consta dell'esame esterno del cadavere, che si propone di raccogliere tutti i dati utili all'espletamento dell'indagine istruttoria, che possano essere ricavati dall'esame del cadavere senza apertura delle cavità naturali, e della sezione del cadavere o autopsia propriamente detta, che consente il prelievo dei visceri del cadavere dalle cavità naturali (cranica, toracica e addominale).

ATROPINA

ATROPINA: il più importante degli alcaloidi contenuti nella radice e nelle foglie dell'Atropa Belladonna, pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee. Si tratta di una sostanza ad azione anticolinergica, che ha cioè la proprietà di inibire l'acetilcolma che funge da mediatore della trasmissione degli impulsi nervosi
• livello del sistema nervoso autonomo parasimpatico. Accanto
• questo effetto parasimpaticolitico (cioè di blocco, di paralisi del parasimpatico), l'atropìna possiede anche un'azione sul sistema nervoso centrale, alla quale sono da riportare i disturbi psichici (agitazione e confusione con allucinazioni) che si possono osservare sia durante terapie prolungate sia in seguito a somministrazione di dosi isolate eccessive o anche normali.

ATOMO: unità elementare della materia

ATOMO: unità elementare della materia. E' costituito da una porzione centrale carica positivamente, avvolta da elettroni carichi negativamente ruotanti intorno a esso. La porzione centrale viene chiamata « nucleo » ed è costituita da particelle cariche positivamente dette protoni, da particelle senza carica elettrica dette neutroni e da altre ancora; tali particelle sono in numero diverso nei diversi nuclei. I protoni sono dello stesso numero degli elettroni, realizzandosi così una condizione di neutralità elettrica.

ATOMO: unità elementare della materia

ATOMO: unità elementare della materia. E' costituito da una porzione centrale carica positivamente, avvolta da elettroni carichi negativamente ruotanti intorno a esso. La porzione centrale viene chiamata « nucleo » ed è costituita da particelle cariche positivamente dette protoni, da particelle senza carica elettrica dette neutroni e da altre ancora; tali particelle sono in numero diverso nei diversi nuclei. I protoni sono dello stesso numero degli elettroni, realizzandosi così una condizione di neutralità elettrica.

ATASSIA: disturbo derivante da una lesione del cervelletto

ATASSIA: disturbo derivante da una lesione del cervelletto, che consiste nella mancanza di coordinazione e di armonia nell'esecuzione dei movimenti volontari. Si tratta della scomposizione di un movimento volontario complesso nei diversi movimenti elementari che lo compongono, cioè della perdita della capacità di coordinare questi ultimi in un'armonica successione. Specie nell'andatura è evidente il fenomeno dell'incoordinazione di un cerebellare ( cioè di un individuo portatore di una lesione del cervelletto): in essa si può assistere infatti a una scomposizione dei movimenti degli arti inferiori e del tronco, per cui quest'ultimo non segue a tempo la progressione dei primi, con la conseguenza di una facile tendenza alla caduta all'indietro.

SINDROME DA ASTINENZA

SINDROME DA ASTINENZA: condizione di dipendenza (a un tempo fisica e psichica) che, nei soggetti assuefatti all'uso di alcune sostanze (per esempio, stupefacenti, allucinogeni, tabacco, alcool), trova espressione in una serie di sintomi di intensità, gravità e durata variabili secondo la sostanza in gioco e il grado dell'assuefazione; tali sintomi vanno dai tremori, diarrea, vomito, pallore, tachicardia, ipotensione, insonnia, ansietà (« senso di morte imminente ») fino a uno stato confusionale, con allucinazioni, crisi di eccitamento plico-motorio, tendenza al collasso cardiocircolatorio e morte; essi insorgono dopo un periodo di 12-48 ore dalla sospensione della sostanza stessa.

giovedì 23 aprile 2009

XERODERMA PIGMENTOSO, malattia ereditaria molto rara

XERODERMA PIGMENTOSO, malattia ereditaria molto rara, causata da un'abnorme sensibilità della pelle alla luce, dovuta quest'ultima all'assenza congenita di un enzima capace di riparare i danni provocati dalla luce. La malattia inizia nell'infanzia e si manifesta dapprima con arrossamenti in seguito a brevi esposizioni al sole; si formano pigmentazioni del tipo delle efelidi, poi chiazzette più gravi, che conducono a mutilazioni (naso, orecchie, dita) a degenerazioni tumorali e morte. Questo ciclopuò chiudersi anche intorno ai 30 anni. Le sedi più colpite sono le parti scoperte del corpo (viso, collo, mani). Si associano talora fotofobia, congiuntiviti e cheratiti con opacità corneali gravissime sino alla cecità.

XANTOSI, o xantocromia cutanea

XANTOSI, o xantocromia cutanea, colorazione gialla della pelle con predilezione per la palma delle mani e la pianta dei piedi; si osserva in alcuni diabetici e cachettici, ma può interessare individui perfettamente sani. Ne è responsabile la presenza nel sangue di un pigmento denominato ú ocromo, la cui costituzione chimica è analoga a quella del carotene di origine alimentare. L'eccessiva somministrazione di carote dà luogo a innocua pigmentazione dei tegumenti (carotinemia): il fenomeno si verifica in alcune diete interessanti lattanti sofferenti di disturbi della nutrizione.

XANTOSARCOMA, raro tumore maligno

XANTOSARCOMA, raro tumore maligno costituito da cellule maligne del tessuto connettivale fibroso, in parte infarcite da microscopiche gocciolino di grassi che danno alla lesione un colorito giallo-ocraceo. In realtà non si tratta di un tumore a sé stante, ma di una varietà del fibrosarcoma che può anch'essa ritrovarsi in qualsiasi parte del corpo, ma soprattutto nelle parti molli.

XANTOPSIA, percezione dell'occhio, appartenente alle cromatopsie

XANTOPSIA, percezione dell'occhio, appartenente alle cromatopsie, percezioni colorate con modificazioni della percezione abituale dei colori. Si osservano per alterazione dei mezzi trasparenti dell'occhio a causa di cataratte o emorragie vitreali o per lesioni carioretiniche ed intossicazioni delle vie ottiche, provocate dall'assunzione di alcune sostanze farmacologiche, quali la digitale, la marihuana, la stricnina, la felce maschio, ecc.

XANTOMI INTERTENDINEI

XANTOMI INTERTENDINEI, sono tumefazioni xantomatose che hanno sede ai tendini. Essi possono raggiungere volumi apprezzabili e simulare i tofi gottosi (pseudogotta colesterinica). t necessario limitare, come del resto in tutte le manifestazioni xantomatose, il burro, il latte, le uova e in genere tutti gli alimenti ricchi di pigmenti carotenici come carote, spinaci, lattuga, mais, arance, zucche, fave, fagioli verdi.

XANTOMATOSI IPERLIPEMICHE IDIOPATICHE

XANTOMATOSI IPERLIPEMICHE IDIOPATICHE, condizioni morbose caratterizzate da elevati tassi di grassi nel sangue e da xantomi (formazioni tumorali lipoidee) a livello della cute e delle mucose. La natura dell'alterazione, definita idiopatica (spontanea), è da ricercarsi in difetti genici: le xantomatose sono infatti malattie congenite ed ereditarie. I grassi nel sangue sono rappresentati da acidi grassi e da grassi neutri o trigliceridi; a volte è presente anche un elevato tasso di colesterolo; nelle forme familiari gli xantomi hanno un colore giallo-arancio e compaiono soprattutto al volto (in particolare alle palpebre), ma anche nella parte interna delle arterie (membrana intima) e del cuore (endocardio); nei bambini si può rilevare un cospicuo aumento di volume del fegato e della milza; nell'adulto le alterazioni sono meno gravi e gli xantomi si producono soltanto a livello cutaneo.

XANTOMATOSI CUTANEA, formazione sulla pelle di noduli

XANTOMATOSI CUTANEA, formazione sulla pelle di noduli di caratteristico colore giallastro, di volume vario, isolati o raggruppati, detti xantomi, specialmente in corrispondenza delle ginocchia, dei gomiti, del palmo delle mani, delle natiche, del tendine di Achille, e intorno agli occhi, sulle palpebre. In genere rappresenta una delle manifestazioni della tpercolesterolemia idiopatica (vedi), ossia di un difetto del ricambio, con carattere eriditario, per cui il tasso di colesterolo nel sangue è molto elevato, permanentemente superiore a 300 mg per 100 cc. Può anche dipendere dal diabete, da disturbi del fegato, ecc.

XANTOMA, manifestazione cutanea costituita da depositi di grassi

XANTOMA, manifestazione cutanea costituita da depositi di grassi (lipidi) nelle strutture della pelle. Si distinguono xantomi piani, papulosi, tuberosi, eruttivi, tendinei. I più noti, quelli piani, che risiedono specialmente nelle palme delle mani, ai lati del collo, del torace, alla radice degli arti, sono formazioni piatte di colore giallastro, delimitate, a superficie liscia, lunghe qualche centimetro. Il meccanismo di formazione degli xantomi non è ben conosciuto; spesso concomita un'alterazione del metabolismo dei grassi rilevata da un forte aumento dei lipidi del sangue.

XANTOFIBROMA, tumore della pelle

XANTOFIBROMA, tumore della pelle paragonabile al dermatofibroma e all'istiocitoma fibroso, caratterizzato dal colorito giallo (in greco xantos) dovuto alla presenza di cellule fibroblastiche infarcite da gocciolino di sostanze grassose. Piuttosto raro, ha l'aspetto di un nodulo poco rilevato, giallognolo; per lo più di piccolo volume, raggiunge dimensioni maggiori di solito quando colpisce i giovani (xantofibroma giovanile). per quanto abbia qualche volta un quadro microscopico che può far pensare a un tumore maligno, lo xantofibroma è una neoformazione del tutto benigna, che si cura con asportazione chirurgica, comprendendo nell'exeresi un poco della pelle sana vicina.

XANTELASMA, o xantoma delle palpebre,

XANTELASMA, o xantoma delle palpebre, manifestazione di alterato metabolismo lipidico, che si traduce in una deposizione di sostanze grasse nei tessuti presso le palpebre. Con più precisione la zona interessata è l'angolo interno dell'occhio, meno spesso le palpebre. Lo xantelasma compare in genere come fenomeno isolato di alterazione metabolica; altre volte è invece associato a variazioni del contenuto in trigliceridi e in colesterolo del sangue. Colpisce adulti e anziani di ambo i sessi dando luogo ad una chiazza leggermente rilevata, a contorni netti, color pelle di camoscio, molliccia, che lentamente ma continuamente si estende senza dare dolore né prurito.

SINDROME DI WRIGHT

SINDROME DI WRIGHT, si ha quando compaiono, per compressione neuro-vascolare all'altezza dell'ascella, dolori e parestesie alla faccia mediale del braccio, atrofia muscolare dei muscoli interossei (in corrispondenza della mano), pallore della mano o, molto raramente, gangrena dell'arto. Si impiegano farmaci antidolorifici e massaggi; nei casi gravi è necessario l'intervento chirurgico.

MALATTIA DI WOLMANN

MALATTIA DI WOLMANN, condizione morbosa caratterizzata da sfingolipidosi (o tesaurismosi sfingolipídica, cioè accumulo intracellulare di sostanze grasse particolari, definite sfingolipidi); si evidenzia nella prima infanzia con alterazioni generali (arresto della crescita, aumento di volume dell'addome, del fegato e della milza) e gravi manifestazioni (vomito, diarrea, decadimento più o meno rapido e morte nel corso di pochi mesi). La malattia, in tutto simile a quella di Niemann-Pick (vedi sfingomielinosi reticolare-istiocitica), si distingue da questa per il diverso sovraccarico di sfingo- lipidi (il colesterolo è 15-20 volte superiore al normale nel fegato, 4-5 volte superiore al normale nella milza, e i trigliceridi sono molto aumentati).

MALATTIA DI WOLFF—PARKINSON—WHITE

MALATTIA DI WOLFF—PARKINSON—WHITE, malattia clinicamente contraddistinta da una serie di palpitazioni molto frequenti, fino ad arrivare alla tachicardia parossistica, a cui si aggiungono alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie extrasistoliche). La malattia, che interviene quasi sempre in età giovanile, eccezionalmente in età adulta e senile, pare sia riferibile ad un inceppo del sistema di conduzione atrioventricolare: il cuore viene eccitato per la contrazione fuori del binario anatomico cui compete questa funzione, cioè il sistema di conduzione atrioventricolare (fascio di Hiss, branche, ecc.).

SINDROME DI WISSLER—FANCONI

SINDROME DI WISSLER—FANCONI, sindrome di origine oscura, caratterizzata da temperatura elevata, comparsa di macchie cutanee recidivanti, dolori articolari, ingrossamento delle ghiandole e del fegato. Nel sangue sono rilevabili le caratteristiche proprie di una setticemia. Le manifestazioni della sindrome, che interessa bambini e adolescenti ed ha prognosi discreta, durano parecchie settimane, con periodi distanziati di remissione. La dieta è libera. Gli antibiotici e i corticosteroidi hanno una azione dubbia: più efficaci si rivelano gli antistaminici.

SINDROME DI WISKOTT, sindrome di origine sconosciuta,

SINDROME DI WISKOTT, sindrome di origine sconosciuta, probabilmente ereditaria, caratterizzata da emorragie multiple cutanee, intestinali e ossee, eczemi ed infezioni. Gli esami di laboratorio mettono in evidenza alterazioni ematologiche con sensibile diminuzione delle piastrine (elementi figurati del sangue). L'andamento della malattia è cronico; la morte interviene entro i primi due anni di vita per il subentrare di infezioni sempre meno dominabili o per la comparsa di sarcoma.

SINDROME DI WISEMAN—DOAN

SINDROME DI WISEMAN—DOAN, malattia caratterizzata da astenia, sonnolenza, anoressia, febbre, rinofaringiti episodiche accompagnata da dolori addominali diffusi, ingrossamento della milza, diminuzione marcata dei globuli bianchi (rilevabili all'esame emocromocitometrico). La malattia, la cui causa è oscura, colpisce giovani e adulti, ha prognosi molti riservata se non si ricorre alla splenectomia (asportazione della milza).

MALATTIA DI WINKELMANN, o degenerazione pallidale progressiva

MALATTIA DI WINKELMANN, o degenerazione pallidale progressiva, malattia ereditaria di interesse neurologico, dovuta alla degenerazione progressiva del globo pallido, formazione situata nel corpo striato e facente parte del sistema extra-piramidale. Si manifesta con rapida diminuzione della vista, aumento diffuso del tono muscolare, difficoltà di parola e perdita della mimica facciale. Nessuna terapia è efficace.

MALATTIA DI WESTPHAL, o paralisi periodica

MALATTIA DI WESTPHAL, o paralisi periodica, malattia di interesse neurologico che si trasmette con caratteri ereditari e che consiste nelle conseguenze cerebrali dell'alterazione del metabolismo del potassio. Durante le crisi la quantità di potassio nel sangue si abbassa sensibilmente.

La malattia si manifesta periodicamente con perdita improvvisa della forza muscolare; le crisi possono durare fino a qualche giorno e ripetersi ad intervalli diversi. Generalmente sono risparmiati i territori muscolari innervati dai nervi cranici. Non si rilevano alterazioni di interesse psichiatrico.

La malattia evolve attenuandosi spontaneamente dopo i 30 anni. In rari casi si ha morte improvvisa per paralisi dei muscoli respiratori.

SINDROME DI WEST, o encefalopatia mioclonica infantile

SINDROME DI WEST, o encefalopatia mioclonica infantile, varietà di epilessia con mioclonie (contrazioni rapide involontarie, spesso ritmiche, che interessano un muscolo o un gruppo di muscoli). Più frequenti sono gli spasmi in flessione. L'elettroencefalogramma rende evidenti grandi onde irritatine senza nessuna indicazione di focolai cerebrali. Vengono ritenute cause della sindrome il trauma da parto, l'immaturità natale, la post-maturità, le infiammazioni.

SINDROME DI WERNER, o progeria dell'adulto

SINDROME DI WERNER, o progeria dell'adulto, malattia caratterizzata da incanutimento e calvizie precocissime, faccia di uccello (perdita del tessuto sottocutaneo), caduta dei peli, ingrossamento del tronco, assottigliamento degli arti; coesistono ulcerazioni e assottigliamento del tessuto sottocutaneo, ipogonadismo, mancata riduzione dei caratteri sessuali secondari, voce flebile. Sintomi incostanti sono il diabete e l'osteoporosi. La malattia, la cui origine non è accertata, ha prognosi infausta (gli individui colpiti non vanno oltre il quarto decennio di vita) per il sopravvenire di un'arteriosclerosi diffusa.

MORBO DI WERLHOF, trombocitemia essenziale,

MORBO DI WERLHOF, trombocitemia essenziale, affezione emorragica cronica causata da una diminuzione delle piastrine (elementi figurati del sangue). Ne sono sintomi: emorragie cutanee, gengivali e nasali, più raramente dolori articolari (da emorragie) e addominali; sono assenti febbre, ingrossamenti ghiandolari e splenici (della milza). Nelle forme congenite la madre del bambino ammalato può anche essere affetta dalla stessa malattia. L'esame del sangue denuncia talvolta diminuzione dei globuli rossi (quando si sono verificate profuse emorragie), globuli bianchi normali e diminuzione delle piastrine (da circa duecentomila per mmc scendono a meno di cinquantamila) e di alcuni fattori della coagulazione.

Il morbo, la cui origine è controversa, può comparire un paio di settimane dopo una malattia infettiva, oppure dopo un'exanguinotrasfusione nel neonato (il cosiddetto cambio del sangue) o può infine essere dovuto ad un fattore anticorporale prodotto dall'organismo o trasmesso dalla madre, ad opera del quale le piastrine vengono distrutte.

MALATTIA DI WERDNIG - HOFFMANN, amiotrofia spinale progressiva ereditaria

MALATTIA DI WERDNIG - HOFFMANN, amiotrofia spinale progressiva ereditaria, malattia ereditaria caratterizzata principalmente da diminuzione della nutrizione degli arti e del tronco, astenia e facile stanchezza. In seguito a prelievo di particelle di muscolo mediante biopsia, si scopre una atrofia (mancato sviluppo) delle fibre muscolari; gli esami elettrici dimostrano una degenerazione delle reazioni elettriche muscolari. Le cause determinanti della malattia sono sconosciute. L'esordio risale agli ultimi mesi di vita intrauterina, ma la malattia può anche apparire dopo la nascita.

SINDROME DI WEIR MITCHELL, o eritromelalgia

SINDROME DI WEIR MITCHELL, o eritromelalgia, sindrome caratterizzata da febbre, crisi di arrossamento, dolori e tumefazione delle dita, dilatazioni venose degli arti. È una malattia rara di origine sconosciuta e a prognosi favorevole. In terapia vengono impiegati antistaminici, acido acetilisalicilico; in casi rari si ricorre alla simpatectomia. È indispensabile la protezione dal calore.

SINDROME DI WEINGARTEN, o eosinofilia tropicale

SINDROME DI WEINGARTEN, o eosinofilia tropicale, malattia caratterizzata da tosse pertussoide, asma, febbricola, dimagramento, presenza di rantoli bronchiali. L'esame emocromocitometrico, mette in evidenza una marcatissima eosinofilia (fino all'80 per cento dei globuli bianchi e anche più). La malattia, frequente in India e di origine sconosciuta, ha un decorso cronico ed evolve verso l'insufficienza respiratoria.

MALATTIA DI WEGENER, o rinopatia granulomatosa

MALATTIA DI WEGENER, o rinopatia granulomatosa, malattia in cui la lesione nasale rappresenta la manifestazione locale di una malattia generale, caratterizzata istologicamente da una degenerazione fibrinoide delle pareti arteriolari, accompagnata da infiltrazione linfocitaria ed istocitaria. Le lesioni si manifestano contemporaneamente in vari organi (polmone, fegato, milza, rene e naso), realizzando il quadro di un'affezione sistematica caratterizzata da un infiltrato arteritico e periarteritico granulomatoso specifico, ricco di cellule giganti. Le lesioni nasali sono molto simili a quelle che si osservano nel granuloma; analoga ne è l'evoluzione.

SINDROME DI WEDDERBURN - SIEMENS, o displasia androtica familiare

SINDROME DI WEDDERBURN - SIEMENS, o displasia androtica familiare, malattia dovuta all'assenza parziale o completa degli annessi cutanei (comprese le ghiandole sudorifere), caratterizzata da anidrosi, ipotrícosi, intolleranza agli agenti atmosferici, scarsa resistenza ai lavori pesanti, cute liscia, glabra, alterazioni ungueali, capelli sottili e rari; coesistono xerostomia (bocca arida), denti piccoli e distrofici, anemia (incapacità di percepire gli odori), ageusia (perdita del senso gustativo), deficit lacrimali, miopia, congiuntivite, deformazioni alle orecchie, assenza di ghiandole mammarie. La sintomatologia così ricca si riduce talvolta alla coesistenza di pochi sintomi.

MALATTIA DI WEBER - STURGE, o amentia nevoide

MALATTIA DI WEBER - STURGE, o amentia nevoide, malattia che ha come sintomi la comparsa di un nevo facciale di colore rosso vinoso (localizzato sul viso in corrispondenza della proiezione nervosa di pertinenza del nervo trigemino) nonché glaucoma, epilessia, emiparesi o emiplegia, emiacropsia. La malattia ha esordio precocissimo ed è dovuta ad uno sviluppo anormale della vascolarizzazione cerebrale. Sono necessarie per un'esatta diagnosi ricerche angiografiche sui vasi cerebrali.

SINDROME DI WEBER—GLUBER, o emiplegia superiore alterna

SINDROME DI WEBER—GLUBER, o emiplegia superiore alterna, associazione dei sintomi di una paralisi del terzo paio di nervi cranici di un lato (ptosi della palpebra superiore, strabismo, diplopia) con una emiparalisi del lato opposto. La malattia è dovuta ad una lesiuone cerebrale indotta da alterazioni vasali; la prognosi è spesso infausta.

MALATTIA DI WEBER, o sindrome sínobroncbitic

MALATTIA DI WEBER, o sindrome sínobroncbitica, associazione dei sintomi di sinusite frontomascellare e di bronchite. La malattia, molto frequente nei bambini, colpisce talvolta anche gli adulti. L'origine è controversa: essa può infatti essere discendente o ascendente (dai seni facciali ai bronchi o viceversa), oppure concomitante. Per sintomatologia e terapia, vedi bronchite e sinusite.

SINDROME DI WATERHOUSE - FRIEDERICHSEN, o apoplessia surrenale, o meningococcemia fulminante

SINDROME DI WATERHOUSE - FRIEDERICHSEN, o apoplessia surrenale, o meningococcemia fulminante, malattia gravissima caratterizzata da febbre elevata, vomito, diarrea, emorragie cutanee, convulsioni , rigidità nucale, cute terrea, coma. A decorso fulminante, interessa prevalentemente bambini di età inferiore a cinque anni. È dovuta ad un'emorragia delle ghiandole surrenali provocata dallo stesso germe responsabile delle meningiti (meningococco).

INTOSSICAZIONE DA WARFARIN, è prodotta da un potente topicida

INTOSSICAZIONE DA WARFARIN, è prodotta da un potente topicida, denominato Warfarin, che se ingerito provoca fenomeni simili a quelli prodotti dal dicumarolo: ecchimosi diffuse, rinorragie, epistassi, gastro-enterorragie. Bisogna far vomitare l'infortunato e trasportarlo in ospedale.

MALATTIA DI WALLENBERG, o sindrome laterale del bulb

MALATTIA DI WALLENBERG, o sindrome laterale del bulbo, rara malattia di interesse neurologico, solitamente dovuta ad arteriosclerosi cerebrale, che consiste in un rammollimento della parte posteriore laterale del bulbo dovuto a chiusura dell'arteria cerebellare po stero -inferiore. Ne consegue un danno ai centri nervosi retro-olivari. Inizialmente la sindrome si manifesta con cefalea, vertigini, ronzii alle orecchie, vomito: questi sintomi sono dovuti all'edema e tendono a regredire. Seguono incoordinamento muscolare e difficoltà di movimento da un lato, paralisi di metà faringe e vela pendulo, di una corda vocale, anestesia di mezza faccia e talora anche di metà corpo.

SINDROME DI WAGNER, o poliomiosite interstiziale

SINDROME DI WAGNER, o poliomiosite interstiziale, malattia che ha come sintomi: febbre elevata, malessere generale, eritemi diffusi, tumefazione edematosa palpebrale con tendenza alla diffusione; coesistono dolori e debolezza muscolari, edemi alla radice degli arti, parola e deglutizione ostacolate. Nella sintomatologia possono prevalere le manifestazioni cutanee o quelle muscolari. La malattia, la cui causa è sconosciuta, colpisce prevalentemente il sesso femminile e dura qualche mese. La prognosi è spesso riservata

SINDROME DI WAARDENBURG

SINDROME DI WAARDENBURG, sindrome che ha come sintomi: spostamento in fuori degli angoli intern i delle palpebre e dei fori di entrata dei dotti lacrimali, radice del naso molto pronunziata, sopracciglia riunite lungo la linea mediana, albinismo, sordità. E una malattia ereditaria, per cui non esistono terapie specifiche.

mercoledì 22 aprile 2009

TUMORI DELLA VULVA, l'organo genitale femminile

TUMORI DELLA VULVA, l'organo genitale femminile esterno è sede abbastanza frequente di tumori di vario genere e tipo, benigni e maligni. Poiché la vulva è ricca in pigmento nero (melanina) non sono eccezionali, specie sulle grandi labbra, i melanomi, spesso misconosciuti dal medico, dotati di notevole malignità per la loro tendenza a diffondersi localmente e ad invadere le vicine ghiandole linfatiche degli inguini. Pure dotati di tendenza alla diffusione ai linfonodi sono i non rari carcinomi spinocellulari, che hanno l'aspetto di proliferazioni dure, lardacee, ulcerate e che non di rado insorgono su una pregressa craurosi vulvare, una lesione diffusa che non è rara nelle donne anziane, al di là della menopausa, e che deve essere considerata una precancerosi, cioè una lesione capace di evolvere in cancro.

TRAUMATISMO DELLA VULVA

TRAUMATISMO DELLA VULVA, può essere a gravità assai diversa: una caduta a cavalcioni, urtando un oggetto acuminato, può determinare lesioni profonde che dalla vulva si estendono alla vagina e raggiungono gli organi vicini. La contusione vulvare dà luogo a ematoma e a un trombo che può coinvolgere le parti erettili. Nelle lesioni da parto, la congestione vulvare fisiologica, al momento dell'espulsione del feto, produce vistose emorragie e rotture che si estendono al perineo e allo sfintere anale. Emorragie vulvare, specie nelle primipare, si verificano spesso, in maniera inevitabile, per manovre ostetriche. infine, nel decorso del coito, le lesioni possono estendersi più in alto e interessare le pareti vaginali.

MALATTIA DI VULPIAN, malattia che ha come sintomi indebolimento e spasticità

MALATTIA DI VULPIAN, malattia che ha come sintomi indebolimento e spasticità del muscolo deltoide, del trapezio e dei muscoli viciniori, con formazione di scapola alata e con estensione successiva dei sintomi agli arti superiori. L'inizio è insidioso; la malattia, a eziologia sconosciuta, predilige i quarantenni e gli uomini in andropausa; l'evoluzione è inarrestabile. La terapia è sintomatica e ad essa vengono associate stimolazioni elettriche e applicazioni radioterapíche.

VOYEURISMO, o mixoscopia, deviazione sessuale

VOYEURISMO, o mixoscopia, deviazione sessuale consistente nella ricerca di rappresentazioni di nudità o di atti sessuali. Nella sua forma più discreta il voyeurismo si limita alla visione di disegni, fotografie, film a sfondo pornografico; a questo stadio lo si trova prevalentemente nei giovani, non ancora avvezzi all'attività sessuale, o inibiti dalle prime esperienze, e nei vecchi, in cui la fisiologica regressione erotica impone in certi casi la compensazione di un appagamento visivo. Deviazione voyeuristica vera e propria è invece quella del maniaco sessuale che si apposta in luoghi deserti per sorprendere le effusioni di coppie in cerca di solitudine.

VOMITO ACETONEMICO, o vomito periodico, o vomito critico

VOMITO ACETONEMICO, o vomito periodico, o vomito critico, sindrome osservata nel bambino, a inizio brusco, caratterizzata da febbre, vomito, intolleranza completa agli alimenti e ai liquidi, prostrazione. La manifestazione, che dura da due a otto giorni, con tendenza alle recidive, compare in occasione di malattie infettive, digiuno, errori alimentari, emozioni. Si riscontra frequentemente in bambini con eredità artritiche o sofferenti di cefalea. Nelle urine, come nel sangue, compaiono acetone e prodotti acetonici provenienti dalla degradazione dell'albumina e dei grassi. Bisogna distinguere questo tipo di vomito da quelli neuropatici, dovuti a squilibri affettivi o a timori scolastici che spingono il bambino a utilizzare il vomito come arma di difesa nei confronti di un ambiente poco comprensivo o di un dovere sgradevole (come la scuola).

VOMITO, espulsione di alimenti per via orale

VOMITO, espulsione di alimenti per via orale. Il vomito, facoltativamente accompagnato da nausea, sudori freddi, vertigini, conati e movimenti antiperistaltici intestinali, può seguire immediatamente o a distanza di tempo l'ingestione di cibo. Quando, come avviene spesso nel lattante, il cibo è somministrato in quantità superiore al limite di tolleranza, il vomito non ha significato patologico. L'ingestione frettolosa o i cibi troppo caldi o troppo freddi possono determinare il sintomo. L'eziologia del vomito è multipla: esso compare nelle dispepsie, nelle gastriti acute, nelle affezioni duodenali, epatobiliari, appendicolari, peritoneali, renali, nelle malattie nervose, nei disturbi labirintici, negli avvelenamenti, nella gravidanza, nelle tossi emetizzanti (pertosse), nelle chinetosi. Il vomito può essere alimentare, mucoso, biliare, fecaloide, purulento, emorragico, acetonemico.

VOMICA, espettorazione improvvisa e abbondante di sostanze sierose purulente

VOMICA, espettorazione improvvisa e abbondante di sostanze sierose purulente, sanguigne o miste, che provengono dalla cavità toracica; tali sostanze sono espulse dalle vie respiratorie naturali o da cavità accidentali che, per usura o rottura polmonare, si sono fatte strada nell'albero bronchiale. La migliorata diagnosi, notevolmente facilitata dagli esami radiografici, e le più efficienti cure moderne hanno ridotto di molto la frequenza di questo temibile sintomo.

PARALISI DI VOLKMAN

PARALISI DI VOLKMAN, quadro clinico che si osserva nei bambini come conseguenza di una frattura dell'avambraccio o del gomito. A causa di una difettosa irrorazione arteriosa dell'arto si viene a determinare una paralisi dei muscoli flessori per cui il gomito risulta piegato e le dita della mano contratte ad artiglio. Prima di giungere alla paralisi, tuttavia, si manifestano sintomi premonitori: la mano, dal lato leso, diventa gonfia e bluastra, le dita si muovono con difficoltà, la pelle è insensibile. Se il quadro si instaura subito dopo la frattura, si impone una corretta riduzione (che in genere mette fine alla compressione sui vasi arteriosi da parte di uno dei monconi di frattura); se tutto ha inizio ad apparecchio gessato già confezionato, quest'ultimo dovrà essere rimosso.

MALATTIA DI VOLT, o diplegia cerebrale spastica

MALATTIA DI VOLT, o diplegia cerebrale spastica, malattia ereditaria del corpo striato (situata nella parte centrale del cervello) che compare nell'infanzia e che si manifesta con acetosi degli arti, contrazione spastica dei muscoli della faccia, difficoltà di alimentazione e di parola e lieve deterioramento intellettuale. Nessuna terapia è efficace; la malattia tende ad attenuarsi spontaneamente nell'adolescenza.

VIZI VALVOLARI, espressione di alterazioni anatomiche delle valvole del cuore

VIZI VALVOLARI, espressione di alterazioni anatomiche delle valvole del cuore, apportate da malattie infettive o dalla malattia reumatica oppure da degenerazione dei lembi valvolari di tipo arteriosclerotico, o infine contratte alla nascita ancora nella vita endouterina (ad esempio, se la madre è affetta da rosolia, durante i primi tre mesi di gravidanza). I vizi sono di tre tipi: la stenosi consiste nel restringimento della valvola, che ostacola il passaggio del sangue; l'insufficienza implica l'imperfetta chiusura e tenuta dei lembi valvolari; la stenoinsufficienza è l'associazione delle prime due condizioni. Un vizio valvolare viene evidenziato con l'auscultazione del cuore: in corrispondenza del focolaio di ascoltazione della valvola che risulta stenotica, insufficiente o stenoinsufficiente, si reperta il classico rumore di soffio.

VIZI DI RIFRAZIONE, un occhio otticamente normale si dice emmetropico

VIZI DI RIFRAZIONE, un occhio otticamente normale si dice emmetropico. Teoricamente l'occhio è emmetropico quando il fuoco principale posteriore del diottro oculare cade sulla retina, cioè quando i raggi incidenti paralleli provenienti dall'infinito si riuniscono, dopo la rifrazione, sulla retina. Con il nome generico di ametropia, o vizio di refrazione, si intende quell'insieme di condizioni per cui il fuoco principale posteriore non cade sulla retina e quindi si forma sullo schermo retinico un'immagine imperfetta dell'oggetto. Se questa mancata coincidenza è identica per tutte le sezioni del fascio refratto, l'ametropia si dice assosimmetrica. Nell'ametropia assosimmetrica, in sostanza, esiste una disarmonia tra il potere rifrattivo totale dell'occhio e la lunghezza dell'asse oculare. Il rapporto esatto tra questi elementi può mancare: per una inadatta lunghezza dell'asse oculare, se si presume normale il valore rifrattivo totale dei mezzi diottrici dell'occhio: per un inadatto potere rifrattivo dei mezzi diottrici, se si presume normale la lunghezza dell'asse oculare.

VIZIATURE PELVICHE

VIZIATURE PELVICHE, dicesi viziata una pelvi (bacino) che, per dimensioni o per forma, si allontana dal normale e può quindi condizionare un parto distocico (dicesi distocico un parto che non può avvenire spontaneamente, o che, decorrendo spontaneamente, comporta pericolo o danno per la madre e/o per il feto). I criteri di cui ci si serve per classificare un bacino viziato sono tre: classificazione aritmetica; classificazione morfologica; classificazione eziologica. La classificazione eziologica, che si basa sulle cause che hanno determinato la viziatura (cause congenite, cause che hanno agito nel periodo di accrescimento, cause che hanno agito in età adulta), con tutte le loro varianti e divisioni, è istruttiva ma non insegna nulla a proposito del comportamento da tenere in caso di parto, in un bacino viziato. Altrettanto dicasi per la classificazione morfologica, che prospetta tre grandi categorie: bacini totalmente e regolarmente ristretti; bacini totalmente e irregolarmente ristretti; bacini parzialmente ristretti.

VITILIGINE

VITILIGINE, dermatosi resasi sempre più frequente negli ultimi anni, anche per la sua probabile interpretazione psico-neurogena, che si manifesta con assenza o riduzione dei granuli di pigmento (melanina) sotto la pelle. Le localizzazioni delle lesioni sono soprattutto al dorso delle mani e al viso (contorno degli occhi); seguono le zone di attacco degli arti (ascelle, inguini) e infine i genitali esterni. La causa della malattia è un disturbo biochimico, consistente cioè nella perdita dell'attività tirosinasica dei melanociti, insomma nella mancata formazione del pigmento della pelle. L'influenza del sistema nervoso agirebbe proprio in questo senso; del resto è esperienza comune il rilevare che la comparsa di chiazze senza pigmento (acromiche) segue spesso a shock nervosi o psichici (lutti, traumi, spaventi, contrarietà gravi, ecc). Il fatto poi che vi sia, come veramente c'è, una predisposizione familiare, aumenta l'ipotesi di una instabilità neuropsichica di base. Altre cause possibili sono le disfunzioni tiroidee e le gravi malattie debilitanti che agiscono sul sistema surrenale. Comunque la vera causa della malattia non è ancora precisata.

VIRILISMO, condizione morbosa, più propria del sesso femminile

VIRILISMO, condizione morbosa, più propria del sesso femminile, caratterizzata dalla presenza di segni vari di mascolinizzazione, quali ipertricosi, aumento di volume del clitoride, scarso sviluppo delle mammelle, sviluppo osseo e muscolare di tipo mascolino. Il virilismo è sempre espressione di una endocrinopatia.

MALATTIE E TEST DIAGNOSTICI VIRALI

MALATTIE E TEST DIAGNOSTICI VIRALI, i virus sono gli agenti patogeni più numerosi, immensamente più piccoli dei batteri e assai meno dominabili dalle terapie. Essi occupano un posto intermedio fra sostanze vive e sostanze non vive; sono anche stati definiti sostanze chimiche viventi. I virus, insensibili agli antibiotici e ai sulfamidici, attaccano direttamente le cellule in cui si insediano, distruggendole con fantastica ferocia e passano dalle cellule distrutte a quelle sane.

STENOSI ED OCCLUSIONE DELLE VIE LACRIMALI

STENOSI ED OCCLUSIONE DELLE VIE LACRIMALI, le vie lacrimali iniziano dai punti lacrimali, piccoli fori aperti alla sommità di due rilievi situati sul bordo libero delle palpebre, uno per la palpebra superiore ed uno per la inferiore, in direzione della commisura interna (lato nasale) delle palpebre, dove termina la fila delle ciglia. I canalicoli superiore ed inferiore, che fanno seguito ai puntini lacrimali, seguono spesso il bordo libero delle palpebre pochi millimetri sotto la superficie e, dirigendosi in direzione nasale, sboccano nel sacco lacrimale. Il sacco lacrimale si trova alloggiato in una doccia ossea e si continua verso il basso e verso l'interno con il dotto naso-lacrimale. Questo dotto, percorrendo un canale osseo, penetra entro la parete ossea del naso e sbocca a livello del meato medio della fossa nasale, dove forma un prolungamento con una piega mucosa che ha la funzione di valvola unidirezionale.

TUMORI DELLA VESCICA

TUMORI DELLA VESCICA, quasi tutti i tumori della vescica urinaria appartengono alla categoria degli ureteliomi, che si manifestano tra i quaranta e i sessanta anni e che, se non curati a tempo, vanno-incontro ad un processo di progressiva cancerizzazione. In complesso, i tumori maligni vescicali rappresentano il tre per cento di tutte le neoplasie e quindi hanno una frequenza tutt'altro che irrilevante.Essi possono insorgere in qualsiasi soggetto (con predilezione per il sesso maschile), ma è stato osservato che la loro frequenza è particolarmente alta nei lavoratori che impiegano coloranti di anilina, nei quali esiste una sostanza, la betanaftilamina, che è altamente cancerogena.

ROTTURA DELLA VESCICA

ROTTURA DELLA VESCICA, si verifica per varie circostanze: ferite da taglio o da arma da fuoco, gravi traumi come frattura del bacino, tumori, eccezionalmente in seguito a ipertrofia prostatica. Molto gravi i sintomi generali: shock, pallore, polso rapidissimo. I sintomi locali sono caratterizzati da tenesmo urinario, ematuria e grave contrattura addominale, cosa che rende difficile l'esame obiettivo. In assenza di intervento chirurgico compaiono gravissime complicazioni come emorragie imponenti (talvolta immediate, talvolta tardive), peritonite, formazioni di fistole, infezioni vescicali.

ESTROFIA DELLA VESCICA, malformazione congenita

ESTROFIA DELLA VESCICA, malformazione congenita caratterizzata da una fessura della parete anteriore dell'addome e della vescica; si determina la fuoriuscita delle urine attraverso la parete addominale. Coesistono spesso alterazioni delle ossa pubiche (che sono separate), delle vie urinarie, ipospadia e difetti intestinali. L'emissioni di urine determina escoriazioni cutanee, ulcerazioni vescicali e infezioni gravi delle vie urinarie. La malformazione può essere compatibile con la vita.

VERTIGINE OCULARE, disfunzione che si presenta nella diplopia

VERTIGINE OCULARE, disfunzione che si presenta nella diplopia, soprattutto a causa del falso orientamento spaziale, e che compare quando il paziente si trova in situazioni imbarazzanti che implicano l'uso rapido degli occhi (ad esempio il dover camminare per strade strette e tortuose). La vertigine rende timido e impacciato il paziente e può a volte provocare conati di nausea e vomito. Il disturbo compare soprattutto quando sono implicati nell'episodio paralitico, i muscoli verticali e la componente torsionale del movimento indotto da questi nel globo. L'entità varia in modo individuale e altrettanto soggettiva è la tolleranza alla vertigine, che può essere addirittura inabilitante nei neurotici.

VERTIGINE, errore di sensazione ottica

VERTIGINE, errore di sensazione ottica per cui un individuo crede che la propria persona o gli oggetti che lo circondano abbiano un movimento oscillatorio o rotatorio. Vertigini classiche sono quelle dipendenti da lesioni dell'orecchio medio (vertigine di Méniere o vertigine labirintica) o da disturbi gastrici. La vertigine può dipendere anche dalla laringe (alcuni tipi di tosse), da alterazioni mentali (provocata dalla vista di un oggetto e si rinnova ogni volta nelle stesse condizioni), da ptosi (addominali, gastriche, epatiche, renali), da gravi varicoceli, da apoplessia (in cui precede il manifestarsi del sintomo e si accompagna a oscuramento della visione), da angiopatie (sclerosi delle arterie bulbari), da encefalite (malattia a tipo epidemico, descritta nel Giura e in Giappone, che si accompagna a dolori vertebrali e disturbi visivi).

VERRUCA SEBORROICA SENILE, piccolo tumore benigno

VERRUCA SEBORROICA SENILE, piccolo tumore benigno superficiale della cute, costituito istologicamente da una neoformazione di tessuto corneo e di papille dermiche. Le localizzazioni più frequenti sono al viso (regioni temporali, periorbitali), al dorso, al petto, al dorso delle mani. Causa della comparsa è una predisposizione familiare. Ne sono colpite le persone di una certa età di entrambi i sessi. Le lesioni, si presentano sotto forma di chiazzette grigiastre, finemente granulose, che man mano ingrandiscono, aumentando di consistenza.

VERRUCA LARINGEA, o papilloma corneo

VERRUCA LARINGEA, o papilloma corneo, processo infiammatorio cronico della laringe che interessa le corde vocali; considerata un tumore fibro-epiteliale, si presenta come una neoformazione biancastra ad impianto cordaie, costituita da un'impalcatura connettivale digitiforme rivestita da epitelio piatto pluristratificato corneificante ed è ai limiti della benignità istologica e clinica; unico sintomo è la disfonia. La terapia, esclusivamente chirurgica, consiste nell'asportazione radicale.

VERRUCA, rilevatezza di tessuto cutaneo

VERRUCA, rilevatezza di tessuto cutaneo, dovuta a un virus filtrabile (gruppo Papova) che si localizza nelle cellule dello strato più superficiale della cute (epidermide). le verruche da virus si distinguono in due tipi: verruche volgari e verruche piane giovanili, diverse per forma e sede, ma dall'identica matrice infettiva. Le verruche volgari sono dette anche verruche delle estremità perché si localizzano al dorso delle mani e alle gambe. Colpiscono indifferentemente uomini e donne, che però presentano variabilità individuali di resistenza al contagio. Iniziano come rilievi lisci appena visibili, che poi aumentano di consistenza e di altezza; la superficie è rugosa, con piccoli solchi allungati.

INDROME DI VERNET, o sindrome del foro lacero-posteriore

SINDROME DI VERNET, o sindrome del foro lacero-posteriore, ore, conseguenza di una lesione dei nervi cranici glossofaringeo, vago e accessorio no, decimo e undicesimo paio di nervi cranici) in corrispondenza della loro uscita dal capo attraverso il foro giugulare. La sofferenza può essere causata da un trauma, da un tumore o da un aneurisma e si manifesta con difficoltà d parola e di alimentazione, paralisi della laringe e del faringe, anestesia di un lato del palato molle e della bocca, perdita della sensibilità del terzo posteriore della lingua ed atrofia del muscolo sternocleidomastoideo e della parte superiore del muscolo trapezio. La terapia è in rapporto alla causa.

VERBIGERAZIONE - ripetizioni di parole o di frasi

VERBIGERAZIONE, termine psichiatrico con cui si descrivono ripetizioni di parole o di frasi, spesso insensate, caratterizzate da una cadenza melodica monotona. La verbigerazione è un sintomo frequente presente negli schizofrenici e rappresenta l'espressione verbale delle stereotipie.

INTOSSICAZIONE DA VELENI ANIMALI, malattie da veleni animali

INTOSSICAZIONE DA VELENI ANIMALI, malattie da veleni animali sono considerate, in genere, quelle provocate dall'inoculazione di sostanze tossiche in conseguenza di morsi o punture di animali dotati della capacità di secernere veleni nocivi per l'organismo umano. Più eccezionalmente, malattie da veleni animali possono aversi in persone che si siano cibate di carni o prodotti derivati da animali che abbiano ingerito a loro volta sostanze tossiche. la sintomatologia di quest'ultimo avvelenamento può essere estremamente varia, dipendendo dal tipo di veleno e dalla dose assunta. Tra gli animali e gli insetti che possono essere causa di intossicazione vanno ricordati le vipere e i serpenti, certi ragni, taluni scorpioni, le vespe, le api, ecc.

martedì 21 aprile 2009

VEGETARISMO, alimentazione che esclude la carne e i pesci

VEGETARISMO, alimentazione che esclude la carne e i pesci, ma oltre ai vegetali (vedi vegetalismo) comprende certi prodotti d'origine animale, come latte, burro, formaggi, uova. In questo modo è possibile avere una nutrizione proteica corretta, cioè contenente gli otto aminoacidi essenziali (isoleucina, leucina, lisina, fenilalanina, metionina, treonina, triptofano, valina) che l'organismo non è in grado di sintetizzare e deve per forza ricevere dagli alimenti, che scarseggiano o mancano nei vegetali. Per esempio 100 grammi di carne possono essere rimpiazzati da mezzo litro di latte: la carne è una specie di mito dei nostri paesi, non giustificato dal punto di vista nutritivo perché è vantaggiosamente sostituibile con latte, uova e formaggi e lo stato di nutrizione è del tutto soddisfacente. Bisogna tuttavia che i latticini, consumati in quantità sufficiente, non causino disturbi digestivi, e si deve anche considerare che l'apporto calorifico e di grassi del latte intero e dei formaggi è superiore a quello della carne e dei pesci, cosa che può costituire un inconveniente.

VEGETALISMO, alimentazione esclusivamente a base di vegetali

VEGETALISMO, alimentazione esclusivamente a base di vegetali, ossia vegetariana integrale. In questa dieta possono mancare importanti elementi nutritivi, come alcuni degli otto aminoacidi essenziali (isoleucina, leucina, lisina, fenilalanina, metionina, treonina, triptofano, valina), cioè quelli che l'organismo non è in grado di sintetizzare e deve per forza ricevere dagli alimenti. Ciascun vegetale manca infatti di uno o più aminoacidi essenziali: diete basate su combinazioni di vegetali possono anche assicurarli tutti, ma ben difficilmente in quantità adeguata e comparabile a quella ottenibile da alimenti di origine animale. Possono derivarne gravi stati di deficienza proteica, caduta di capelli, spossatezza, edemi, ecc.

MALATTIA DI VAUGHAN, mielosclerosi

MALATTIA DI VAUGHAN, mielosclerosi, malattia che dopo un esordio subdolo (anoressia, astenia, dimagramento, piccole emorragie) si manifesta con ingrossamento della milza, del fegato e delle linfoghiandole e un quadro ematologico imponente messo in evidenza dalle prove di laboratorio (anemia, alterazioni delle cellule sanguigne, aumento della bilirubina, dell'uricemia e della fosfatasi alcalina). La causa è sconosciuta ed il decorso è cronico, progressivo nel corso di parecchi anni e inarrestabile. La terapia è basata sulle irradiazioni spleniche e sulla splenectomia (asportazione chirurgica della milza).

VARICOFLEBITI, infiammazione di una vena varicosa

VARICOFLEBITI, infiammazione di una vena varicosa. Si verifica per solito nella stagione calda e si manifesta sotto forma di un tratto venoso che assume la consistenza di un cordone indurito, sul quale si osserva arrossamento della cute, che risulta calda al tatto. È una delle complicanze delle varici (vedi). Può durare anche numerose settimane, specie se il processo infiammatorio interessa segmenti sdccessivi di una vena oppure vene contigue. Alla sua risoluzione, rimane sopra la vena colpita una pigmentazione che può sparire del tutto o residuare.

VARICOCELE PELVICO

VARICOCELE PELVICO, termine che deriva dal latino (varix = vena dilatata) e dal greco (ché-le = tumefazione) e che definisce quella sindrome delle pelvi femminile alla base della quale si riscontrano una stasi e un'abnorme dilatazione di tipo varicoso dei plessi venosi utero-ovarici. Il varicocele pelvico può essere sintomatico, cioè causato da annessiti, retrodeviazioni uterine, tumori i quali provocano per compressione di tipo meccanico la stasi venosa che determina appunto lo sfiancamento dei vasi (per ostacolo al reflusso, allo svuotamento), ma la forma classica, nella sua più comune accezione nosografica, è fondamentalmente idiopatica, costituzionale. Alla base del varicocele pelvico idiopatico esistono chiare cause anatomiche: il largo sviluppo delle vene spermatiche sino all'imbocco della vena cava (a destra) e della vena renale (a sinistra); l'assenza di valvole venose; la scarsa protezione che è fornita alle vene dai tessuti circostanti, che sono lassi e elastici.

VARICOCELE, dilatazione varicosa delle vene spermatiche

VARICOCELE, dilatazione varicosa delle vene spermatiche. Ne sono sintomi: una tumefazione anormale dello scroto, con conseguente abbassamento uni o bilaterale dei testicoli e, nei casi imponenti, eritemi ed eczemi scrotali. Alla palpazione la tumefazione appare pastosa e riducibile con la compressione e dà una sensazione simile a quella che si ha toccando intestini di pollo; può coesistere un modesto idrocele e può, a lungo andare e se l'alterazione è imponente, determinarsi atrofia dei testicoli. I sintomi subiettivi sono ordinariamente scarsi (senso di peso e di pesantezza), ma talvolta importanti (dolori irradiantisi verso il perineo o i lombi, nevralgie parossistiche oppure, più frequenti negli intellettuali, nevrastenia e timore d'impotenza).

VARICI ALLA BASE DELLA LINGUA

VARICI ALLA BASE DELLA LINGUA, ectasie venose che possono essere causa di emorragia simulante una emoftoe; individuabili con lo specchietto laringeo, queste varici possono essere eliminate mediante cauterizzazione.

VARICI DEL SETTO NASALE, ectasie venose che si localizzano nella zona di Valsalva e che sono causa di ripetute epistassi, soprattutto durante una forma influenzale; unico provvedimento terapeutico è la galvanocauterizzazione.

VARICI ESOFAGEE, ectasie venose dell'esofago, situate nel terzo superiore o inferiore dell'organo, sintomatiche di processi patologici cervicomediastinici, epatici e splenici.

VARICI TRACHEO-BRONCHIALI, ectasie venose della mucosa tracheobronchiale che possono essere causa di emottisi non polmonari; individuabili in broncoscopia, sono suscéttibili, oltre che di terapia medica generale, di una eventuale galvanocauterizzazione.

VARICI

VARICI, vene che perdono l'aspetto e la conformazione anatomica normali per diventare allungate, dilatate, serpiginose, qua e là deformate in gavoccioli gonfi e tondeggianti, rilevati sotto la pelle. Si distinguono varici primitive, o essenziali (che insorgono senza una causa apparente e che sono condizionate quasi sempre da una predisposizione familiare) e varici secondarie, o sintomatiche (dovute a una causa nota, che può essere, di volta in volta, una fistola arterovenosa per lo più di natura congenita, una flebite del circolo profondo, una sindrome postflebitica). Ci si limita qui a parlare delle varici primitive o essenziali, nella loro localizzazione più frequente e più invalidante: quella degli arti inferiori. Epidemiologicamente, infatti, queste rappresentano i nove decimi di tutte le affezioni vascolari degli arti inferiori. Prevalgono nel sesso femminile con un rapporto due-tre volte superiore rispetto all'incidenza nell'uomo. Nel 70 per cento dei casi l'insorgenza si verifica prima dei trent'anni.

VARICELLA, malattia virale contagiosissima

VARICELLA, malattia virale contagiosissima, benigna, caratterizzata da: un periodo d'incubazione asintomatico della durata di quattordici- diciotto giorni; un brevissimo periodo prodromico,con sintomi facoltativi (febbre variabile, malessere, vomito); comparsa prima di macule, che evolvono in un secondo tempo in papule e vescicole talvolta pruriginose, a contenuto limpido e poi torbido (tali elementi sono in numero molto variabile e compaiono in tutto il corpo, con inizio dal cuoio capelluto e diffusione asincrona alle altre parti del corpo, con esclusione del palmo delle mani e della pianta dei piedi: talvolta gli elementi varicellosi compaiono anche sulle mucose, quali congiuntiva, bocca, uretra e vulva); un periodo terminale, in cui le pustole si rompono, si asciugano e diventano croste lenticolari.

INTOSSICAZIONE PROFESSIONALE DA VANADIO, avvelenamento causato da vanadio

INTOSSICAZIONE PROFESSIONALE DA VANADIO, avvelenamento causato da vanadio, e soprattutto da taluni suoi composti; il vanadio è largamente impiegato nell'industria per la fabbricazione di acciai e leghe, per la produzione di utensili vari, lampade ad incandescenza, per la costruzione di automobili ed aerei, di apparecchiature per le alte temperature ed impianti per le alte pressioni, nonché per la preparazione di acido solforico, colori ed inchiostri e per la distillazione di petrolio, gasolio e metano; in agricoltura il metallo entra nella composizione di taluni prodotti insetticidi e funghicidi. Poiché il vanadio ha una rilevante azione tossica, allorché venga inalato sotto forma di polvere, vapori o fumi, può causare intossicazioni professionali nei lavoratori.

VAMPATE DI CALORE - scalmane

VAMPATE DI CALORE, conosciute anche col nome di scalmane, equivalente delle boufféès de chaleur dei francesi e dello hot flush degli anglosassoni, sono il più comune sintomo del quadro climaterico o menopausale. Le vampate sono causate da una dilatazione dei vasi cutanei, in conseguenza del disordine del centro nervoso vasomotorio cerebrale. Questo disordine dipende dalla carenza degli estrogeni. Il disturbo insorge in qualunque momento del giorno e può verificarsi ogni 5-10 minuti, come anche a distanza di ore, dura per solito poco tempo: alcuni secondi o, al più, qualche minuto.

VALVULOPATIE, malattie delle valvole cardiache

VALVULOPATIE, malattie delle valvole cardiache che conseguono a infiammazione flogistica,
specialmente reumatica, o ad altre malattie infettive (tifo, difterite, ecc), o a degenerazione dei lembi valvolari stessi. Nel primo caso si parla più esattamente di valvulite. Le valvole possono anche essere anatomicamente intaccate da processi degenerativi e in particolare dalla degenerazione arteriosclerotica: è meglio parlare allora di valvulopatia arteriosclerotica. Le valvole anatomicamente più esposte all'insulto infettivo degenerativo sono, in ordine di frequenza: la valvola mitrale, la valvola aortica, la valvola polmonare, la valvola tricuspidale.

VALGISMO

VALGISMO, per un'alterazione juxtarticolare la porzione di arto situata a valle dell'anomalia subisce deviazione all'esterno nella sua porzione. Così nel ginocchio valgo l'asse della gamba è deviato in fuori nella porzione distale (anche a V se l'alterazione è bilaterale); quando la deformità interessa le ossa del gomito, l'avambracccio si allontana dalla linea mediana; con meccanismo analogo e a livello della relativa articolazione a monte si verificano il piede valgo e l'alluce valgo. Un minimo grado di valgismo, per quanto riguarda il ginocchio, può essere fisiologico e non richiede cure. Il ginocchio valgo si verifica nei bambini dal secondo al quarto anno di vita e coesiste spesso col piede piatto; è spesso di genesi rachitica.

VAIOLOIDE

VAIOLOIDE, alle vaccinazioni antivaiolosa succede un periodo di immunità di circa tre anni; un individuo che ha subito un contagio vaioloso, sfugge alla malattia o contrae la malattia se la vaccinazione avviene rispettivamente nelle prime ventiquattro ore oppure dopo il quarto giorno dal-l'avvenuto contatto col malato; le vaccinazioni antivaiolosa, eseguite dal secondo al quarto giorno dopo un'avvenuta infezione, inducono una protezione sufficiente. Data l'immunità parziale del soggetto, si determina in questa evenienza, in caso di infezione, una malattia attenuata a cui viene dato il nome di vaioloide.

VAIOLO, malattia infettiva contagiosissima

VAIOLO, malattia infettiva contagiosissima, i cui temibili sintomi sono preceduti da un pericolo silenzioso d'incubazione variabile da otto a quattordici giorni. Segue il periodo d'invasione (della durata di due o tre giorni), nel quale compaiono brividi preliminari, temperatura elevatissima, dolori dorso-lombari, dispnea, tachicardia, angoscia, sudori profusi, rash (eruzione, transitoria preliminare morbilliforme, scarlattiniforme o purpurica, localizzata prevalentemente alle pieghe ascellari, sotto-mammarie, inguinali) e congestione delle mucose (con lacrimazione, fotofobia, coriza, disturbi della deglutizione).

VAGOTONIA, o parasimpaticotonia

VAGOTONIA, o parasimpaticotonia, i sintomi di più facile riscontro nei soggetti vagotonici (di solito uomini adulti) interessano la personalità (sono individui di sangue freddo, calmi ma forniti di particolare sensibilità, orientati verso la tristezza e l'ansietà, capaci di atti e risoluzioni energiche), i caratteri fisici (sono soggetti pallidi, tendenti all'acne, alle congestioni postprandiali, ricchi di peli, tendenti a sudorazioni esagerate, con mani fredde e piedi tendenti ai geloni), gli organi interni (bradicardia, aritmie respiratorie, tensione addominale, stitichezza, nausee mattutine, aerofagia, poliuria miosi pupillare).

VAGINITE

VAGINITE, termine che deriva dal latino (vagina = vagina e ite = infiammazione) e che indica una infiammazione della vagina. Praticamente qualunque microrganismo può essere causa di una vaginite, ma i più comuni agenti infettanti sono il gonococcco, il Bacterium coli, i difteroidi, lo streptococco, lo stafilococco, il Trichomonas (protozoo), il Monilia albicans (fungo). Una vaginite può essere sostenuta da agenti chimici-meccanici (pessari, apparati anticoncezionali, pratiche masturbatorie, irrigazioni eccessive, calde, irritanti, o troppo frequentemente ripetute), o da cause generali (età, gravidanza, deperimenti organici, malattie dísmetaboliche, come ad esempio il diabete, o disendocrine).

VAGINISMO psiconevrosi genitale

VAGINISMO, psiconevrosi genitale caratterizzata dall'impossibilità di realizzare il coito. Non molto frequente, colpisce di preferenza donne nevrotiche, insicure, con preconcetti innati e fobie, con manie ossessive e con una certa labilità del sistema nervoso, sia sul piano intellettuale che vegetativo. La vagina diventa impraticabile a causa di uno stato spastico che colpisce non solo i muscoli costrittori della vagina (ischio-cavernosi e bulbo-cavernosi) ma anche il muscolo elevatore dell'ano. Inoltre la contrazione spasmodica dei muscoli adduttori delle cosce (non a caso chiamati dagli antichi custodes virginitatis) blocca, per l'avvicinamento degli arti inferiori, l'accesso ai genitali; la contrazione dei glutei e dei muscoli spinali provoca una inclinazione in basso ed in avanti del bacino che rende impraticabile l'accesso all'introito vulvare.

TUMORI DELLA VAGINA, la vagina è sede di tumori rari

TUMORI DELLA VAGINA, la vagina è sede di tumori rari; le forme maligne colpiscono circa una donna su centomila e sono rappresentate soprattutto da carcinomi spinocellulari, più raramente da sarcomi; questi ultimi sono propri dell'infanzia, mentre i carcinomi sono più frequenti nelle donne anziane. La presenza di un tumore vaginale si avverte facilmente per la comparsa di perdite e di dolori e sanguinamenti durante il rapporto sessuale; il ginecologo lo acccerta facilmente con una semplice osservazione della parte (colposcopia).

VACCINIA

VACCINIA, la vaccinazione antivaiolosa va evitata (oltre che in altre circostanze, vedi vaccinazioni, inconvenienti e controindicazioni delle) quando il bambino presenta eczema, impetigine, pediculosi, scabbia, lesioni da grattamento, orticaria, foruncoli ed altre manifestazioni cutanee; inoltre se la convivenza lascia a desiderare, se le regole igieniche sono deficienti e se vi sono conviventi con lesioni cutanee (esiste possibilità di contagio), bisogna rimandare la pratica vaccinale. Quando queste regole non sono rispettate può insorgere, nel vaccinato o nei coabitanti affetti da malattie cutanee, la vaccinia, caratterizzata dalla comparsa di papule, vescicole generalizzate, accompagnate facoltativamente da febbre.

INCONVENIENTI E CONTROINDICAZIONI DELLE VACCINAZIONI

INCONVENIENTI E CONTROINDICAZIONI DELLE VACCINAZIONI, i vaccini sono sostanze che, somministrate per bocca o per iniezione, hanno lo scopo di proteggere l'organismo contro una determinata malattia (vaccini preventivi) o di combattere una malattia in evoluzione e determinare quindi un aumento della resistenza (vaccini curativi). Le sostanze attive dei vaccini provengono da virus morti o viventi ma notevolmente attenuati o da batteri o dai loro prodotti tossici trattati con formolo (anatossine). Vaccinazioni obbligatorie in Italia sono l'antipoliomielitica, l'antidifterica, l'antivaiolosa (sospesa sperimentalmente); vaccinazioni più o meno praticate sono l'antipertossica, l'antitifica (utili nelle comunità e per chi si rechi in vacanza), l'antitubercolare.

UVEOPAROTITE

UVEOPAROTITE, presenta sintomi uguali a quelli dell'uveite e della parotite. A questi sintomi, talvolta, si aggiungono ipertrofia delle ghiandole lacrimali e di quelle periferiche; più raramente si manifesta la paralisi dei nervi cranici e le paresi degli arti. L'affezione morbosa, frequente nell'Europa del Nord, colpisce individui di età inferiore a quarant'anni. L'origine e quindi la terapia della malattia sono molto discusse.

UVEITE, infiammazione del tratto uveale

UVEITE, infiammazione del tratto uveale, la membrana che provvede alla vascolarizzazione e alla nutrizione dell'occhio; essa comprende: posteriormente la coroíde, vera spugna vascolare di tessuto connettivo lasso che separa da una parte la sclera e dall'altra la retina; verso la parte anteriore la coroide è seguita dal corpo ciliare, che giunge fino al limbus (margine corneale) ed è intimamente connesso con la periferia o radice dell'iride; l'iride, che rappresenta la parte più anteriore e terminale della membrana uveale; si conclude con la formazione del foro pupillare e costituisce la parete posteriore della camera anteriore dell'occhio.

TUMORE DELLO UTERO

TUMORE DELLO UTERO, l'utero è uno degli organi più colpiti da tumori maligni, ma la gran parte dei tumori uterini compare nella porzione inferiore, chiamata collo dell'utero o cervice uterina, e soprattutto in quella parte del collo che sporge a mo' di cono in vagina e che si chiama portio. La parte superiore dell'utero, è invece meno colpita da tumori maligni i quali insorgono quasi tutti dalla mucosa che riveste all'interno la cavità e che si chiama endometrio (adenocarcinomi endometriali). L'utero, nella sua parte muscolare, è invece sede frequentissima di tumori benigni, chiamati erroneamente fibromi, perché in realtà si tratta di leiomiomi, cioè di tumori dei muscoli lisci.

USTIONI, lesioni della pelle che si distinguono in tre gradi

USTIONI, lesioni della pelle che si distinguono in tre gradi, a seconda della gravità. L'ustione di primo grado, o eritema, consiste in un arrossamento dell'epidermide (per maggiore afflusso di sangue causato dal calore), la quale può anche essere tumefatta e dolente. L'ustione di secondo grado si manifesta con formazione di bolle ripiene di liquido sieroso, dette anche flittene, per il sollevamento dell'epidermide dovuto alla trasudazione di liquido sieroso dai vasi sanguigni, essendo interessato anche il derma; le flittene sono circondate da una zona arrossata e gonfia; il dolore è molto vivo.

INTOSSICAZIONE DA UROTROPINA, dipende dall'eccessiva ingestione di urotropina

INTOSSICAZIONE DA UROTROPINA, dipende dall'eccessiva ingestione di urotropina, farmaco adoperato per la disinfezione delle vie urinarie; questa intossicazione provoca diarrea grave, dolori renali e vescicali, albuminuria, ematuria, stranguria.

UROTELIOMA, tumore che colpisce l'urotelio

UROTELIOMA, tumore che colpisce l'urotelio, l'epitelio che riveste all'interno i bacinetti dei reni, i due ureteri, la vescica urinaria e l'uretra. Si tratta di un epitelio a struttura microscopica particolare, che assomiglia a quelli di altre mucose, pur senza essere del tutto eguale ad essi; e un particolare aspetto microscopico hanno i tumori che da questo epitelio derivano e che da esso prendono il nome. Gli uroteliomi hanno alcune caratteristiche del tutto peculiari: hanno crescita molto lenta, aspetto papillare, di piccole arborescenze (per questo per molti anni sono stati chiamati papillomi), tendono a recidivare se asportati e a diffondersi in gran numero, man mano che passa il tempo divengono sempre più maligni.

UROLAGNIA

UROLAGNIA, deviazione sessuale piuttosto rara, consistente nella persistenza dell'adulto del piacere erotico connesso alla minzione. Chi è preda di questa deviazione, per raggiungere l'eccitazione sessuale deve assistere alla minzione della partner o, addirittura, ricevere nelle mani l'urina da lei emessa. I casi conosciuti riguardano gli uomini.

URINA DA STASI, si riscontra nel malato di cuore grave

URINA DA STASI, si riscontra nel malato di cuore grave, che tende allo scompenso congestizio. Il rallentamento della circolazione generale (cioè la vera e propria stasi) porta ad un ostacolo dell'escrezione urinaria. Le urine allora divengono dense, iperconcentrate, impregnate di elementi patologici come albumina, sangue, cilindri, ecc.

URINA A SCIROPPO D'ACERO, o leucinosi

URINA A SCIROPPO D'ACERO, o leucinosi, malattia dipendente dalla mancanza congenita di enzimi, per cui si ha un'alterazione del ricambio di alcuni aminoacidi (detti ramificati per la loro struttura chimica): valina, leucina ed isoleucina, presenti nelle proteine. I sintomi si manifestano precocemente nel periodo neonatale: dopo alcuni giorni il bambino, normale alla nascita, diviene sonnolento, si irrigidisce, è inappetente, deglutisce male, vomita. L'urina ha un caratteristico odore che ricorda quello dello sciroppo d'acero o dello zucchero caramellato. La morte può sopraggiungere nella prima settimana, più spesso entro il primo anno di vita.

URICEMIA, presenta nel sangue dell'acido urico

URICEMIA, presenta nel sangue dell'acido urico che si ritrova nella proporzione di 0.30-0.50 per mille ed è il prodotto finale del metabolismo delle purine; nella iperuricemia si riscontrano valori di 0.60-0.70-1 per mille e più ancora. La produzione di acido urico (comprendente acido urico libero, orati e composti organici mal noti) avviene per distruzione di purine appartenenti all'organismo (uricemia endogena spesso familiare perché interessa vari membri della stessa famiglia) o per apporti di alimenti ricchi di purine (interiora, funghi, tonno, ecc).

URETRITI NON GONOCOCCICHE

URETRITI NON GONOCOCCICHE, malattie che si manifestano con fuoriuscita dal malato' urinario di pus, bruciori alla minzione, dolori. Il decorso è vario: molto frequentemente tutto si riduce, dopo il periodo acuto, allo scolo mattutino di una goccia di pus. Altre volte i sintomi dell'uretrite acuta ricompaiono dopo un periodo di silenzio sintomatico. Le cause sono disparate; prevalgono percentualmente le uretriti microbiche da stafilococco, colibacillo, flora microbica banale; altre volte entrano in causa i virus, con sintomi ribelli alle cure.

RESTRINGIMENTI URETRALI

RESTRINGIMENTI URETRALI, sono denunziati da sintomi variabili come disuria, modificazione del getto urinarie, che può essere differito, lento, filiforme, aspersorio, a gocce ravvicinate o distanziate. Il paziente ha la sensazione di non avere svuotato la propria vescica e, a minzione effettuata con l'aiuto della contrazione dei muscoli addominali, emette gocce residue che gli bagnano le gambe e gli indumenti. Il restringimento uretrale, spesso tollerato, può essere dovuto a infezioni (blenorragia, sifilide, tubercolosi), a tumori periuretrali, a traumi, a malformazioni congenite. In quest'ultima eventualità i sintomi compaiono, come è logico, con precocità.

PROLASSO URETRALE, interessa il malato urinario

PROLASSO URETRALE, interessa il malato urinario delle giovinette e delle donne in età avanzata, meato che può presentare un'estroflessione rossastra, che raggiunge o sorpassa la grandezza di una ciliegia. Ne sono espressione sintomatica la disuria, la pollachiuria, il sanguinamento al semplice contatto. Il disturbo è condizionato da dilatazioni vasali (stato angiomatoso) della mucosa uretrale per cui si determina un ostacolo alla minzione. La terapia è chirurgica.

ASCESSO E FLEMMONE URETRALE

ASCESSO E FLEMMONE URETRALE, si presenta dopo un breve periodo di disuria, cui segue la comparsa di febbre elevata; coesistono sintomi di intossicazione (polso molle, piccolo e frequente, lingua arrossata, sudori freddi, vomito, diarrea, delirio). La minzione, molto difficile, si accompagna a una tumefazione imponente che interessa il pene, estendendosi ai testicoli, alle regioni inguinali e perfino alle regioni lombari. Nel corso di qualche ora, la tumefazione si accompagna a macchie violacee e a sfacelo dei tessuti, da cui fuoriescono placche necrotiche a gas. Il canale urinario scoppia e l'urina passa attraverso le brecce aperte.

URETEROCELE, protusione cistica

URETEROCELE, protusione cistica rotondeggiante che si verifica in corrispondenza dello sbocco dell'uretere nella vescica. Ai sintomi del restringimento ureterale si aggiungono dolori, stasi nell'escrezione urinaria e secondariamente sintomi di cistite. La diagnosi si basa sull'indagine radiografica (cistografia, urografia) e sulla cistoscopia.

MALFORMAZIONI DELLO URETERE, riguardano lo sbocco uretrale

MALFORMAZIONI DELLO URETERE, riguardano lo sbocco uretrale che può avere luogo in posizione ectopica nella vescica; si può verificare uno sbocco anomalo del collo vescicale anche nella vagina, nell'utero, nella vulva, nell'uretra prostatica. L'uretere può essere doppio, uni- o bilaterale. Altre volte si hanno restringimenti congeniti (stenosi). La diagnosi di queste malformazioni è basata sull'urografia e sulla cistoscopia.

URANISMO

URANISMO, termine che in psicopatologia sessuale è sinonimo di omosessualità e, in particolare, della sua forma passiva, contrassegnata da una sessualità psichica orientata in senso femminile. Il termine deriva dal nome del dio Urano il quale, secondo la mitologia greca, sarebbe stato affetto da questa forma di anomalia dopo che era stato mutilato dei genitali.

URACO, è un cordone fibroso che nell'adulto unisce

URACO, è un cordone fibroso che nell'adulto unisce, sul davanti del peritoneo, la sommità della vescica all'ombelico. In caso di cisti tra l'ombelico e il pube si forma una tumefazione rotondeggiante lungo la linea mediana dell'addome, al di sotto dell'ombelico, tumefazione che si presta a possibili errori diagnostici. Infatti, essa viene spesso scambiata con una peritonite tubercolare incistata, con un cistadenoma ovarico o con una vescica distesa. È necessario l'intervento chirurgico.

SINDROME DI ULLRICH - FEICHTIGER

SINDROME DI ULLRICH - FEICHTIGER, presenta sintomi evidenti di distrofie cranio-facciali, acro-o brachicefalia, viso immobile e infiltrato, deformazioni oculari, auricolari, mascellari, polidattilia, spina bidifa, alterazioni viscerali multiple. È una malattia congenita e non esistono cure.

ULCERAZIONI CORNEALI

ULCERAZIONI CORNEALI, assai frequenti, dalle molte cause e dai svariati aspetti clinici, le ulcere corneali hanno sempre un potenziale di gravità che non deve mai essere sottovalutato. La maggior parte di queste lesioni è certo che guariscono spontaneamente e senza sequele, ma molte hanno invece un'evoluzione sfavorevole. La gravità potenziale delle ulcere corneali si spiega con la loro collocazione su di una membrana particolarmente vulnerabile, male organizzata per la difesa ed il cui ruolo ottico è essenziale per la funzione visiva.

ULCERA VENEREA, o ulcera molle, malattia venerea dovuta allo streptococco di Ducrey

ULCERA VENEREA, o ulcera molle, malattia venerea dovuta allo streptococco di Ducrey. La malattia si trasmette abitualmente con i rapporti sessuali ed ha sede quasi esclusivamente sugli organi genitali. Alla primitiva lesione eritematosa fa seguito una piccola pustola che dà luogo in pochi giorni a una lesione a margini scollati. L'ulcera venerea si accompagna sovente a risentimento delle ghiandole linfatiche inguinali e non lascia immunità. Si tratta di una malattia venerea piuttosto rara.

ULCERA VARICOSA, complicazione delle varic

ULCERA VARICOSA, complicazione delle varici che consiste in una lesione della pelle sul lato interno della gamba al suo terzo inferiore, in corrispondenza del malleolo interno. Essendo le varici più frequenti nella donna, questo vale anche per l'ulcera varicosa. Il suo insorgere è preceduto da arrossamento e prurito locale, talora da un eczema (eczema varicoso) vero e proprio: può far seguito ad una lesione da grattamento, oppure ad un trauma anche banale. Anche se guariscono, le ulcere varicose tendono a recidivare con grande facilità; quelle più piccole sono le più dolorose, meglio sopportate (tanto da essere spesso trascurate) quelle più estese.

ULCERA POSTFLEBITICA

ULCERA POSTFLEBITICA, ulcerazione che si osserva sovente nei soggetti affetti da sindrome postflebitica ed è espressione di una sofferenza dei tessuti superficiali e della cute che, a causa del ristagno venoso, dapprima si pigmentano e assumono un colore brunastro sopra i malleoli e talora fino al terzo medio della gamba poi, in seguito alla più banale lesione (un graffio, un grattamento, una contusione di poco conto), stentano a guarire e infine danno luogo a una lesione ulcerosa la quale, come vuole al definizione di ulcera, non ha nessuna tendenza alla riparazione spontanea; il terreno postflebitico, con l'insufficienza venosa che comporta, è infatti il meno propizio alla guarigione. L'ulcera postflebitica, come le ulcere da causa venosa in genere, tende a localizzarsi sul lato interno della gamba, per solito immediatamente al di sopra del malleolo tibiale.