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mercoledì 25 marzo 2009
MALATTIA DI SCHEUERMANN
MALATTIA DI SCHEUERMANN o osteocondrosi vertebrale giovanile, diffusa e tipica epifisite (vedi) che interessa i nuclei di uno o più corpi vertebrali. Colpisce i maschi e le femmine nel primo decennio di vita. I sintomi sono rappresentati da dolori dorsali e incurvamento in cifosi (vedi) della colonna vertebrale. Come tutte le epifisiti, il morbo termina con la pubertà. L'esame radiologico permette la diagnosi differenziale con altre lesioni della colonna, come la malattia di Pott, e mette in evidenza la deformazione del corpo della vertebra e la conseguente curvatura, mentre i dischi cartilaginei di separazione appaiono indenni. La caratteristica principale di questa affezione, molto diffusa, è l'insorgenza molto lenta, con dolori che si attenuano in posizione coricata e rigidità della colonna vertebrale. La diagnosi è di squisita pertinenza radiologica: i film dimostrano una frastagliatura dei dischi cartilaginei e l'atteggiamento a cuneo diretto anteriormente del corpo della vertebra. Quando la malattia è conclamata i corpi delle vertebre colpite presentano margini frastagliati con addensamenti irregolari e con presenza di piccole ernie dei nuclei di Schmorl. Con l'età adulta si instaura precocemente una forma artrosica, con le tipiche formazioni di fatti reattivi osteofitosici. Il trattamento è essenzialmente di carattere ortopedico correttivo con opportuni esercizi di ginnastica medica. È molto importante che ai primi sintomi dolorosi, quando ancora non si sono instaurate le deformazionidei corpi vertebrati, venga iniziata la terapia: il malato dovrà dormire su un letto rigido.
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1 commento:
vorrei sapere se il referto di seguito riportato è compatibile con la malattia.
"Manifestazioni di osteocondrosi con presenza di multiple erni Schmorl a livello di pressochè tutte le limitanti somatiche contrapposte al tratto esaminato.
Disidratazione e riduzione di spessore del disco intersomatico L5-S1 dove si evidenzia la presenza di formazione erniaria posteriore, mediana-paramediana sinistra, migrata caudalmente alla limitante somatica superiore S1, che impronta la superficie ventrale del sacco durale con segni di compressione della radice S1 omolaterale a livello della tasca radicolare.
minimo bulging foraminale sinistro dei dischi intersomatici compresi nel tratto L2- L5 senza evidenti segni di contatto con le corrispondenti radici nervose in uscita.
Regolare morfologia ed intensità di segnale del cono midollare.
Non si evidenziano alterazioni di segnale di significato patologico a livello dei metameri vertebrali esaminati."
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