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mercoledì 25 marzo 2009
SCARLATTINA
SCARLATTINA malattia dell'infanzia molto frequente in cui ad un periodo d'incubazione asintomatico (della durata di 2-5 giorni) segue un inizio ordinariamente brutale, con temperatura elevata, malessere e vomito, tonsillite molto intensa e dolorosa, accompagnata talvolta da secrezioni poltacee (della consistenza di una polenta molle), arrossamento collaterale delle fauci e del laringe, lingua dapprima suburrale (ricoperta di patina sporca) con bordi arrossati poi nettamente arrossata, ingrossamenti ghiandolari ai lati del collo, polso accelerato; associato a questi sintomi compare un esantema (eritema molto fine predominante nel tronco e più accentuato sulle ascelle, sulle regioni inguinali e alle pieghe del gomito, dove assume aspetto purpureo). L'esantema interessa anche le regioni circumorali e scompare temporaneamente alla pressione. Dopo tre giorni di periodo acuto può rimanere febbricola ed in seconda o terza settimana ricomparire un nuovo attacco febbrile, meno grave del precedente, della durata di un paio di giorni. Tra la fine della prima e la seconda settimana compare desquamazione lamellare imponente alle dita delle mani, alle caviglie e ai piedi, e discreta sul tronco Il decorso può essere molto vario: si hanno forme molto lievi denominate scarlattinette (talvolta diagnosticate come quarta malattia, vedi), forme di media gravità, forme settiche (con diffusione dell'infezione faringea a tutto il corpo) e forme tossiche (caratterizzate da tonsillite con edema, vomito incoercibile, emorragie diffuse e altri sintomi gravissimi, talvolta a evoluzione disastrosa). Esistono infine forme chirurgiche in cui la porta d'ingresso è costituita dalle ferite e si ha esantema senza tonsillofaringite. Non sempre residua immunità, potendo la malattia ripresentarsi a distanza di anni. La scarlattina è provocata da uno streptococco emolitico di gruppo A; tale agente morboso viene individuato dopo prelevamento mediante un tampone dalle superfici tonsillari e faringee (da effettuarsi possibilmente prima del trattamento antibiotico) e cultura in apposito terreno. Nel sangue si verifica un aumento assoluto di globuli bianchi con prevalenza di cellule polinucleate o di eosinofili: ciò permette spesso la differenziazione con altre malattie da causa virale (rosolia, morbillo, mononucleosi infettiva, ecc.). Complicanze della malattia sono otiti, mastoiditi, nefriti, reumatismi articolari La prognosi, se vengono adottate le moderne cure, è lieta È permessa una dieta pressocché normale, ma povera di proteine e di sale, con assunzione di molta frutta (le vitamine C e P in essa contenute assicurano una protezione vasale). È prescritto riposo a letto della durata di un paio di settimane, salvo complicazioni. Si attua un trattamento con penicillina per una o due settimane; in caso di intolleranza o di allergia si ricorre all'eritromicina o triacetiloleandomicina per via orale La denunzia alle autorità sanitarie è obbligatoria.
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