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mercoledì 25 marzo 2009
SALPINGITE
SALPINGITE In pratica oggi, da un punto di vista nosografico, si tende sempre più spesso a parlare, piuttosto che di salpingite, di salpingo-ovarite, od annessile, perché l'infiammazione della salpinge e dell'ovaio, dovuta alla contiguità di questi organi e alle loro connessioni vascolari (arteriose, venose, linfatiche), si presenta, salvo rare eccezioni, associata, rendendo artificiosa e puramente scolastica la distinzione. L'eziologia riconosce come cause più frequenti le aggressioni tubercolari, puerperali e gonococciche, ma non infrequenti anche quelle da batteri come colibacillo, enterococco, pneumococco, strepto e stafilococco. Sono conosciute anche quelle da parassiti (ossiuri) ed anche da actinomiceti. Rara come causa è la sifilide. La patogenesi è varia. La localizzazione alla salpinge, ad esempio, da parte del bacillo di Koch è precocissima ed avviene per via ematica. I piogeni, causa della salpingite puerperale, prediligono invece la via linfatica, mentre il diplococco (agente dell'infezione gonococcica) colpisce la salpinge ascendendo dal basso, per via mucosa. Da un punto di vista clinico le salpingiti si dividono in acute, subacute e croniche, a seconda del loro andamento. Una particolarità della salpingite è che, trattandosi di infezioni di organi cavi, con due aperture (ostio addominale e uterino), la chiusura delle salpingiti finisce per causare raccolte liquide nel contesto del loro lume (vedi sactosalpinge). Quando la qualità del liquido contenuto nel lume della salpinge, genericamente detto sactosalpinge, viene meglio definita, quando cioè si è a conoscenza esatta della sua origine, si potranno formulare le definizioni più precise di idrosalpinge (contenuto sieroso), piosalpinge (contenuto purulento), ematosalpinge (contenuto ematico). La sintomatologia è simile a quella delle annessiti. Nelle forme acute il dolore è costante ed è in rapporto alla gravità dell'infiammazione. L'addome è poco mobile (la respirazione si fa prevalentemente toracica), rigido e timpanico. La temperatura si fa elevata (38' - 39"), il polso più frequente (oltre i 100); compare nausea. Il dolore è localizzato al quadrante inferiore dell'addome, bilateralmente se l'annessite è estesa ai due lati; a sinistra o a destra se l'infezione è monolaterale. In complesso i sintomi non differiscono da quelli dell'annessite (vedi). Nelle forme croniche, per effetto della mancata guarigione della fase acuta, si ha molto frequentemente sterilità per stenosi od occlusione delle salpingi e a causa o delle lesioni endotubariche (dell'epitelio cigliato) o di aderenze esterne, con organi vicini, che determinano inginocchiamenti e briglie stenosanti. La diagnosi è sovrapponibile a quella delle annessiti, ricordando che nella salpingite manca la partecipazione al processo flogistico dell'ovaio. Naturalmente il referto è molto differente tra quello dei casi semplici di salpingite agli esordi, e quello delle raccolte instauratesi da tempo (sactosalpingiti). Nel primo caso la diagnosi differenziale va posta con l'appendicite acuta; nel secondo con la gravidanza extrauterina (tubarica). La terapia è la stessa delle annessiti.
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