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mercoledì 25 marzo 2009
SCABBIA
SCABBIA o rogna, dermatosi causata da un parassita animale, più precisamente da un acaro, il Sarcoptes scabiei. Gli agenti del contagio sono le femmine dell'acarc, fecondate e portatrici delle uova dentro la cute dell'uomo. Nella galleria (cunicolo) scavata dalla femmina vengono a maturazione in 7 giorni circa le uova, da cui hanno origine le larve che, nel giro di altri 16 giorni, si trasformano in ninfe; dopo 4 settimane compaiono i nuovi parassiti adulti, che a loro volta si accoppiano. I parassiti, per nutrirsi, pungono la pelle. Il contagio avviene quasi sempre direttamente da uomo a uomo, attraverso la coabitazione, specie dormendo nello stesso letto; talora anche indirettamente attraverso indumenti di uso comune. Le zone prescelte dall'acaro sono: gli spazi tra le dita, i margini delle dita, la piega del polso, l'arco anteriore delle ascelle, i glutei; nella donna adulta l'areola mammaria, nell'uomo adulto la guaina del pene. Non sono mai colpiti la testa, e nella donna i genitali. La lesione fondamentale è costituita dal cunicolo, cioè dalla galleria scavata sotto la cute; il prurito è fastidiosissimo: ne consegue un grattamento vivace con escoriazioni e infezioni secondarie (pustole). La cura era basata un tempo sulle classiche tre applicazioni notturne di pomata di Helmerich, allo zolfo, seguite da bagno completo. Ora sono molto usati il benzoato di benzile e il betanaftolo. Ovviamente la biancheria intima e quella del letto devono essere accuratamente sterilizzate.
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