mercoledì 25 marzo 2009

SCHISTOSOMIASI

SCHISTOSOMIASI o bilharziosi, infestazione da vermi (trematodí) del genere Bilharzia, il cui ospite intermedio è un mollusco di acqua dolce, che si localizzano all'intestino, o alla vescica. Nella forma intestinale l'infestazione da parte delle larve dello Schistosoma mansoni (cercarie) avviene attraverso la cute e colpisce soprattutto i pescatori ed i contadini che stanno a lungo con i piedi in acqua; trasportate dal sangue, le cercarie diventano adulte e, dopo la fecondazione, le femmine vanno a deporre le uova nel retto e in tutto il colon. Alcune di esse infiltrano la parete intestinale producendo uno stato infiammatorio, ulcere della mucosa, polipi, ecc; altre raggiungono il fegato e sono ritenute responsabili di cirrosi epatica. Lo schistosoma intestinale è diffuso in Egitto ed è alquanto comune nell'Africa tropicale e nei Caraibi. I sintomi della malattia sono: dapprima arrossamento cutaneo in corrispondenza degli arti inferiori, in seguito manifestazioni dissenteriche con febbre irregolare, anemia e deperimento organico. Questa forma di schistosomiasi va differenziata dall'amebiasi (vedi), con la quale potrebbe venir confusa. I sintomi più caratteristici sono quelli comuni alla cistite e alla pielonefrite . In Egitto, a causadella schistosomiasi, è frequente più che altrove il cancro vescicale. Il niridazolo è H nuovo farmaco di elezione per tutte le forme di schistosomiasi (attivo anche nell'amebiasi). Deve essere prescritto dal medico in quanto può essere nocivo per l'uomo perché inibisce la formazione degli spermatozooi.

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