sabato 19 settembre 2009

ANESTESIA

ANESTESIA. - Pratica in uso nei diversi rami della chirurgia, dell'ostetricia, dell'oculistica, ecc., per rendere insensibile al dolore tutto o una determinata parte del corpo umano (ANESTESIA generale o narcosi, ed ANESTESIA locale).

La prima idea dell'ANESTESIA artificiale fu suggerita dalla scoperta delle proprietà anestetiche del protos­sido d'azoto fatta da Humphrey Davy nel 1798. Il sistema di ANESTESIA con impiego dell'etere si attribuisce all'americano Jackson, che avrebbe applicato il metodo nel 1846, ed al francese Mai­gaigne, il quale avrebbe incominciato ad usare l'etere nel 1847. Il cloroformio venne scoperto nel 1831 da Soubeiran, ma impiegato più tardi.

Da ANESTESIA si ha anestetico: sostanza avente la proprie­tà di estinguere totalmente, o di diminuire tempo­raneamente la sensibilità di una parte, o di tutto il corpo. L'impiego degli anestetici è at­tualmente assai géneralizzato: va, infatti, dal comune mal di capo (per il quale si adoperano pastiglie o tabloidi o compresse di varia natura), al parto indolore realizzato con diversi sistemi secondo il fisico e la personalità delle pazienti.

I principali anestetici in uso dopo il 1847, epoca nella quale si incominciò ad impiegare l'etere nelle operazioni chirurgiche, sono stati il cloroformio, l'aldeide, il protossido di azoto, il bicloruro di metilene, il tetracloruro di car­bonio, la cocaina, la novocaina, la stovaina, il veronal, l'etilene, il vinotene e il pentotal.

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