sabato 28 marzo 2009

PERTOSSE

PERTOSSE malattia infettiva dell'infanzia caratterizzata dalla seguente successione di sintomi: periodo di incubazione, clinicamente asintomatico, variabile da cinque a ventuno giorni; insorgenza insidiosa, con catarro nasale e faringeo, lacrimazione, accompagnati facoltativamente da stato subfebbrile; tosse parossistica prevalentemente notturna, con comparsa di attacchi violenti, a volte seguiti da un sibilo particolare (simile allo spasmo inspiratorio dei polli), con durata variabile da due a sei settimane ( sono sintomi facoltativi il vomito, l'espettorazione, piccole emorragie nasali, orali e faringee); periodo di decremento terminale, in cui la tosse ritorna a essere catarrale (qualche bambino acquista una disposizione alla tosse parossistica per qualche tempo). La malattia è dovuta ad un germe denominato Haemophilus pertussis, che può essere prelevato con un tampone faringeo o nasale e coltivato su un terreno particolare di cultura (di Bodet-Gengou); nel sangue si nota aumento consistente dei globuli bianchi con elevazione percentuale dei linfociti. La malattia può complicarsi con temibili broncopolmoniti con dilatazione (enfisema) o rottura (pneumotorace) degli alveoli polmonari, con emorragie congiuntivali e nasali, con convulsioni talvolta accompagnate da compromissione cerebrale. La pertosse è contagiosa da una settimana prima fino a tre settimane dopo la scomparsa delle crisi parossistiche. Occorre somministrare antibiotici (il cui valore terapeutico è discusso, quando non esistono o non si temono complicazioni); gammaglobuline ottenute da donatori immunizzati contro la pertosse (a dosi generose e ripetute); sedativi generali e specifici della tosse. t, indispensabile adottare misure igieniche a carattere generale ( soggiorno prolungato all'aria aperta, umidificazione dell'ambiente, nessuna esagerazione per quanto riguarda gli indumenti). L'alimentazione deve essere varia e prevalentemente asciutta; nei casi in cui compare vomito ostinato occorre somministrare alimenti anche subito dopo il vomito. I bambini di età inferiore a un anno hanno bisogno di cure particolari che richiedono una continua sorveglianza; per essi si rendono talvolta necessarie la tenda a ossigeno, la aspirazione degli essudati faringei e la respirazione artificiale. Le complicazioni polmonari richiedono antibiotici a largo spettro oltre a cure sintomatiche ed ad ossigenoterapia. In caso di convulsioni occorre somministrare energici sedativi.

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