domenica 29 marzo 2009

POLIOMIELITE ANTERIORE ACUTA

POLIOMIELITE ANTERIORE ACUTA o pa ralisi infantile, o malattia di Heine-Medin-Monteggia; malattia acuta epidemica dovuta ad un virus che attacca le cellule nervose che determinano 13 mobilità volontaria e che sono situate nel midollo spinale. Ne consegue spesso una paralisi (perdita della motilità volontaria) difficilmente reversibile. La malattia è comune negli emisferi settentrionali, più frequente da maggio a settembre. Si propaga nel corso di epidemie per mezzo di portatori sani o di persone colpite da forme lievi indiagnosticabilí nella pratica corrente. Sono colpiti prevalentemente i bambini fino a tre anni, né sono risparmiate le età successive, ivi comprese la giovinezza e la maturità. Esistono però forme abortive, la cui diagnosi è difficile ad essere posta, per la formulazione delle quali occorre che si verifichino casi di epidemia intercorrente; sono possibili in queste forme sintomi gastrointestinali, faringei o pseudoreumatici. Esistono forme non paralitiche, pure di difficile diagnosi, con sintomi nervosi ( cefalea, vomito e rigidità nucali) senza che si arrivi ad una paralisi. Vi è poi una poliomielite paralitica, con sintomi che partono dal midollo spinale, preceduta o no (in quest'ultima evenienza i soggetti interessati sono lattanti) da sintomi indeterminati ( febbre, sudori profusi, tremori), dolori e contratture muscolari. Esiste infine una poliencefalite, in cui le paralisi colpiscono i nervi cranici, con o senza interessamento der midollo spinale, e prevalgono i disturbi della deglutizione. Nei casi di poliomielite paralitica possono coesistere gravi disturbi respiratori per compromissione del diaframma e dei muscoli intercostali, od ostruzione della faringe per paralisi faringea o palatina. Le paralisi possono colpire tutti i muscoli volontari, in maniera simmetrica o asimmetrica, e comparire anche quando la febbre e i sintomi non specifici sono scomparsi. La diagnosi può essere facilitata dalla puntura lombare (si riscontrano anomalie nel liquido cerebrospinale) e dall'esame elettrico delle masse muscolari divenute flaccide. La dieta è libera. Occorrono l'isolamento del malato a domicilio o in ospedale, la disinfezione dell'ambiente, il riposo a letto, con impacchi caldi umidi (i panni di lana, riscaldati in acqua bollente e strizzati, vanno applicati nelle sedi di tensione e dolore muscolare), bagni caldi generali, calore secco fornito da lampade ( non bisogna usare contemporaneamente calore secco e umido), fisioterapia (mobilizzazione passiva in primo tempo; movimenti attivi e massaggi quando non esiste dolore). I disturbi respiratori esigono l'uso di mezzi ospedalieri (polmone d'acciaio, respiratori a corazza, letto oscillante, stimolazione elettrica del nervo frenico, tracheotomia, alimentazione con sonda, ecc.). La prognosi è riservata, almeno per il periodo in cui esistono dolori. Le forme con interessamento centrale sono molto gravi. La malattia va denunziata obbligatoriamente alle autorità sanitarie.

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