giovedì 26 marzo 2009

SCORBUTO

SCORBUTO malattia conseguente alla carenza di vitamina C. Questa vitamina, altrimenti detta acido ascorbico, è contenuta abbondantemente in agrumi, pomodori, peperoni, pesche, cavoli, cavolfiori, patate, ma una considerevole quantità ne può andare perduta in seguito alle manipolazioni e alla cottura essendo la sostanza molto labile. Molte malattie gastrointestinali, inoltre, possono disturbare l'assorbimento o distruggere la vitamina C nel canale digerente. Il fabbisogno infine aumenta durante la crescita, nell'affaticamento fisico, nella gravidanza, dell'allattamento, nel corso delle malattie infettive. In forma endemica lo scorbuto è riscontrabile in certe zone tropicali o subartiche, per la mancanza di vegetali freschi, mentre da noi si hanno solo rari casi sporadici. I sintomi sono: macchie emorragiche (petecchie) sottocutanee, gengive tumefatte, sanguinanti e dolenti, caduta dei denti emorragie urinarie, intestinali, uterine nasali, nei muscoli, nelle ossa, anemia, dimagrimento, grave debolezza. Con le prove del laccio e simili si mette in evidenza una grande fragilità vasale. Facilmente insorgono processi infettivi (tonsilliti, bronchiti, broncopolmoniti). La terapia consiste nella somministrazione di preparati di vitamina C per bocca o per iniezioni, e di succhi d'arancia, limone, pomodoro, i quali possono essere sufficienti, da soli, a far regredire i sintomi. La guarigione avviene nella maggior parte dei casi rapidamente, in qualche settimana, però le cure devono essere ulteriormente protratte per un certo tempo.

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