lunedì 30 marzo 2009

SIFILIDE, o lue, la prima e più grave delle infezioni veneree

SIFILIDE, o lue, la prima e più grave delle infezioni veneree, malattia generalizzata che inizia con l'infezione causata da un microrganismo denominato Treponema pallido, chiamato un tempo Spirocheta. L'origine storica della sifilide non è chiara. Vi è una teoria, detta colombiana, che lega la comparsa della sifilide in Europa al ritorno di Colombo dall'America, e quindi ritiene la malattia di provenienza americana. Ciò che è certo è che la prima descrizione della lue venne fatta dall'italiano Fracastoro ai primi del secolo XV, periodo in cui vi fu una epidemia disastrosa con manifestazioni cliniche gravissime. Il Treponema pallido è un microrganismo caratterizzato da una forma a spirale, le cui spire hanno diametro di circa un micron (un millesimo di millimetro), e lunghezza da 6 a 15 micron; si riproduce per divisione diretta, è dotato di movimenti attivi di avanzamento, di rotazione e di ondulazione. Resiste bene alle temperature basse, è invece sensibilissimo al calore, al disseccamento, ai disinfettanti d'uso consueto, al sapone comune. A seconda del modo in cui viene contratta la malattia, si ha: la sifilide acquisita, che si contrae dalla nascita in poi, la sifilide congenita, che si contrae nella vita intrauterina. Nella sifilide acquisita le fonti di contagio sono costituite dalle lesioni della cute e delle mucose, dalla saliva, dallo sperma, dal sangue, dal latte e dalle urine. In certi casi anche lesioni abrasive banali in persona luetica possono rappresentare una fonte di contagio. Il contagio può essere diretto o indiretto.

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