domenica 29 marzo 2009

TUMORI DEL POLMONE

TUMORI DEL POLMONE da cinquant'anni a questa parte i tumori del polmone (da taluni chiamati carcinomi broncogeni, perché quasi tutti insorgenti dalla parete dei bronchi) sono in costante aumento in tutti i paesi civilizzati: sono al secondo posto negli Stati Uniti dopo il cancro della mammella, al secondo posto in URSS dopo il cancro dello stomaco, raggiungono livelli di incidenza particolarmente alti in Inghilterra, Finlandia, Austria, Belgio e Olanda; in Italia provocano ogni anno 22 morti ogni centomila abitanti. Tutti gli studiosi sono ormai d'accordo nell'attribuire questo aumento dei tumori polmonari all'abuso del fumo di tabacco, allo smog, al ricorrere di infezioni influenzali, cioè a stimoli irritativi diversi, che associandosi aumentano i rischi di cancerizzazione dei canali respiratori; altri fattori ancora sconosciuti sono però certamente in gioco, altrimenti non si spiegherebbe perché il cancro polmonare abbia frequenza diversa in paesi egualmente industrializzati e perché esso colpisca gli uomini dieci volte più delle donne, anche in paesi in cui il fumo di sigaretta è egualmente diffuso nei due sessi. Tosse persistente, sputo sanguigno e perdita di peso sono i tre segni che fanno pensare al tumore maligno del polmone, che si diagnostica ricorrendo alla radiografia del torace e all'esame microscopico dello sputo. Le possibilità di terapia non sono molto brillanti, poiché ancora oggi le statistiche ci dicono che la mortalità per queste forme è altissima (80 per cento). Tuttavia qualcosa si può fare per aumentare la sopravvivenza e per lenire le sofferenze, raramente per raggiungere una vera guarigione: nei carcinomi polmonari spinocellulari e negli adenocarcinomi si può operare, invece nei carcinomi indifferenziati a grandi e a piccole cellule (sono queste le quattro forme patologiche più frequenti) le cure sono prevalentemente radiologiche e farmacologiche. Esistono anche rari tumori polmonari benigni, curabili chirurgtaffiente.

Nessun commento: