mercoledì 25 marzo 2009

SCIALOLITIASI

SCIALOLITIASI o sialolitiasi, presenza di calcoli nel corpo o nel dotto escretore delle ghiandole salivari. Colpisce di preferenza le ghiandole sotto-mascellari, più raramente la parotide; è eccezionale nelle sottolinguali. La scíalolitiasí rientra nel quadro generale delle malattie litiasiche, in cui l'eziologia è dominata dalla predisposizione individuale. Sono cause predisponenti la setticità del cavo orale, la presenza di tartaro in corrispondenza dei denti incisivi inferiori e squilibri neuro-normali. Il processo, a cui sono interessati di preferenza gli uomini fra i 20 e i 40 anni, può restare latente per lungo tempo o provocare solamente un rigonfiamento delle ghiandole salivari interessate all'inizio del pasto. Esso esplode però, quando il calcolo tende ad essere eliminato attraverso il dotto escretore, nella colica salivare. Si ha allora una tumefazione della ghiandola ac- compagnata da dolore violentissimo irradiantesi verso il pavimento della bocca, verso l'occhio e la regione temporale. La mucosa buccale è arrossata e tumefatta, lo sbocco della ghiandola appare edematoso. La diagnosi è clinica, con l'esame intra ed extra-buccale, e radiologica. In alcuni casi è opportuna anche una scialografia. La cura consiste nella somministrazione di antispastici durante la colica e, se il calcolo non viene espulso spontaneamente, nella sua asportazione chirurgica. L'intervento chirurgico si effettua incidendo e aprendo il dotto escretore salivare se il calcolo è localizzato in esso, oppure asportando totalmente la ghiandola salivare nei casi di calcolosi frequentemente recidivante. Le conseguenze di una scialolitiasi consistono in una possibile infezione del condotto o della ghiandola con formazione di un ascesso che, se è interessata anche la ghiandola sottomandibolare, può estendersi al pavimento della bocca.

Nessun commento: